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Uri Reichenstein Courtesy Pokernews & Erwin Dionisio Homepage

WSOP 2021: il curioso caso di Reichenstein e delle carte girate prima dell'azione

Uri Reichenstein Courtesy Pokernews & Erwin Dionisio

Le carte girate dall'avversario di Reichenstein

Più di una volta, durante la vostra breve o lunga carriera di giocatori più o meno professionisti, vi sarà capitato di assistere, o ancor meglio, di essere protagonisti di un'action durante la quale un avversario ha deciso di girare il proprio punto, o parte di esso, prima ancora di dichiarare la sua manifestazione di volontà.

Questo tipo di episodi sono piuttosto comuni quando a giocare una mano di poker, sono player con poca esperienza, o, magari molto scafati che provano a ricavare informazioni da reazioni precipitose da parte dei loro avversari.

Furbizia o inettitudine?

Poca esperienza, si diceva, quella che, al contrario, viene richiesta quando la manifestazione è piuttosto importante come un torneo delle World Series Of Poker.

Il misfatto è accaduto nell'ultima notte trascorsa ai tavoli del Rio, durante la 52esima edizione delle WSOP, in corso di svolgimento a Las Vegas.

Il torneo è l'evento numero 64, il $5,000 Mixed No-Limit Hold'em/Pot-Limit Omaha.

Si gioca Pot Limit Omaha, il livello è il numero 13, 2.000/4.000 e il pro israeliano Uri Reichenstein è impegnato dal cutoff e ha appena chiamato una 3Bet pre-flop a 25.000 da parte di un avversario che agisce dallo small blind.

Il 3bettor ha puntato altri 25.000 sul flop 4 10 k  e, ancora una volta, Reichenstein ha chiamato.

Il turn è un a e l'israeliano ha chiamato un'altra puntata, questa volta di 50.000.

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Al river, un 7 , lo small blind ha puntato 60,000 prima che il suo avversario andasse all in per circa 180,000.

Lo shove di Reichenstein

L'avversario di Reichenstein ha riflettuto per diversi minuti, girando due delle sue 4 carte, a a , per il top set ancora prima di effettuare qualsiasi azione. Alla fine ha deciso di passare, lasciando l'enorme piatto al suo avversario.

Dopo la mano, Reichenstein ha chiesto al dealer se al suo avversario fosse permesso di esporre le proprie carte prima di agire.

Il dealer ha risposto che avrebbe potuto chiamare il floorman, ma Reichenstein ha deciso di lasciar passare in cavalleria la questione.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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