Las Vegas Reviews Journal ha dato notizia dell’apertura di un’indagine da parte delle WSOP nei confronti di un giocatore che potrebbe aver barato durante il final tv table dell’high roller da 250.000$, vinto da Chris Brewer per un primo premio da $5.293.556. A finire nell’occhio del ciclone delle polemiche e dei sospetti è il professionista Martin Kabrhel, terzo classificato nel super high roller, per oltre 2,2 milioni di dollari.
Il pro, originario della Repubblica Ceca, ha negato qualsiasi accusa e annunciato querela nei confronti dei suoi grandi accusatori, in prima fila Andrew Robl. Ma facciamo ordine e atteniamoci ai fatti.
In questo Articolo:
Andrew Robl è il grande accusatore
Secondo le accuse mosse - su Twitter nella giornata di ieri - dal player high stakes Andrew Robl (e condivise da Phil Hellmuth, Haralabos Voulgaris, Dan Smith e Chance Kornuth presenti all’evento) Kabrhel avrebbe (il condizionale è d’obbligo) segnato le carte durante il tv table del Super High Roller con buy-in da $250.000. Si tratta di un affare molto serio, in ballo c’è la credibilità del poker nella sua massima competizione (WSOP) oltre a un primo premio da oltre 5 milioni e la reputazione di un giocatore famoso e conosciuto in tutto il Mondo. Quindi è giusto essere molto cauti prima di arrivare a delle conclusioni.
E' bene chiarirlo: non ci sono prove al momento contro Kabrhel, quindi è giusto diffidare qualsiasi persona a pensare alla sua colpevolezza.
Solo l’indagine degli organizzatori delle World Series of Poker potrà rivelarci la verità e fare chiarezza, anche negli interessi del giocatore europeo.
Ma è bene dire che al momento, non ci sono evidenze nei suoi riguardi. Da qui le minacce, neanche tanto velate, di Kabrhel su Twitter di voler querelare Robl per diffamazione.
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WSOP: "protocolli di sicurezza non in discussione ma abbiamo aperto un'indagine"
Poche ore fa le WSOP hanno rilasciato una breve dichiarazione al tabloid locale Las Vegas Review Journal, ufficializzando l’apertura dell’indagine. Secondo i funzionari delle World Series of Poker, Martin Kabrhel sarebbe al centro di un’indagine.
“Anche se non discutiamo dei protocolli di sicurezza specifici utilizzati per monitorare i giocatori e le apparecchiature di gioco, l'integrità del gioco rimane fondamentale e possiamo assicurare agli altri utenti che stiamo prendendo molto sul serio queste accuse. Poiché si tratta di un'indagine in corso, al momento non ci sono ulteriori commenti sulla questione".
Le WSOP – con questa dichiarazione – mettono le mani avanti sull’efficacia dei loro propri protocolli e controlli, però visto che la situazione pare essere sfuggita di mano sui social e tutti oramai ne parlano, vogliono fare chiarezza visto che in ballo c'è "l'integrità del gioco".
Cosa dice la logica rispetto a queste accuse
Ci sono però delle prime considerazioni da fare seguendo la logica, rialacciandoci proprio al comunicato dell'organizzazione. In genere, le WSOP monitorano i tavoli (soprattutto quelli televisivi) impiegando anche mezzi ad alta tecnologia e sembra strano che non si siano accorti della presenza di carte segnate presenti sul tavolo. In quel caso Kabrhel sarebbe stato fermato immediatamente ma non è accaduto. Inoltre pare molto strano che lo stesso giocatore provi ad applicare una tecnica talmente spudorata (non siamo nel circoletto sotto casa) durante un tavolo televisivo con gli occhi del mondo puntati addosso. Difficile farla franca, soprattutto con professionisti così esperti al tavolo.
Eppure le accuse mosse sono molto gravi e condivise da diversi players. Di sicuro tra Kabrhel e il field high roller americano non corre buon sangue e questi rapporti potrebbero anche aver alimentato dei pregiudizi. Ma è presto per arrivare a delle conclusioni.
Il player della Repubblica Ceca ha fatto di tutto, dal punto di vista comportamentale, a non risultare simpatico ai suoi rivali al tavolo ieri, forse questo può aver influito sulle accuse mosse nei suoi confronti?
Kabrhel: "azione legale contro Robl"
Il grande accusato ha sbottato su Twitter: "Non sono un imbroglione, queste accuse non corrispondono al vero!! Questo gossip sta danneggiando non solo me come giocatore di poker, ma anche le mie attività lavorative e la mia famiglia. Ecco perché ho deciso di intraprendere un'azione legale contro Andrew Robl", ha scritto Kabrhel.
"È facile dimostrare che tali accuse siano false. Non riesco proprio a credere quanto sia facile per le persone condividere tali accuse solo per la loro personale antipatia nei confronti della mia persona".
Ricordo che fino a prova contraria Kabrhel è innocente, ma non per il popolo di Twitter evidentemente, almeno per la maggioranza dei professionisti presenti ieri all'evento.
I video pubblicati sui social (di cui non possiamo farvi vedere per ragioni legali) mostrano delle mosse maldestre da parte dello stesso giocatore nel maneggiare le carte, ma non c’è alcuna prova.
Dalle accuse di Robl, non tutti sono stati veloci nel saltare alle medesime conclusioni e fare supposizioni sulla base di quei brevi filmati o del tweet dello stesso Andrew. Dan Colpoys ha definito i tweet di Kabrhel "ragionevoli" e ha invitato le WSOP a rilasciare una dichiarazione in merito a una potenziale indagine. Cosa che è accaduta dopo poche ore.
La speranza è che presto venga fatta chiarezza in modo definitivo su una questione di “sicurezza” e “integrità dei giochi” che è alla base della credibilità del poker e di una manifestazione affascinante e unica come le WSOP. Ma anche queste polemiche fanno parte della storia dei campionati del Mondo. Non è la prima volta che i giocatori si scambiano accuse e colpi bassi. Fa parte tutto del gioco.
L'esame dei mazzi di carte
La verità non ce la dirà alcun video, ma una eventuale truffa potrebbe emergere solo dall’esame dei mazzi utilizzati al tv table.
La storia però è solo all’inizio, rimanete sintonizzati su Assopoker, seguite la nostra sezione speciale dedicata alle WSOP 2023 perché ci saranno diversi aggiornamenti in merito.
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