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aaron barone affrontare la bolla
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Affrontare la bolla dei tornei di poker con i consigli di Aaron Barone, ambassador 888poker

Nei tornei di poker la bolla premi è una delle fasi più delicate, perché fa da spartiacque tra chi ha passato ore ai tavoli per un nulla di fatto, e chi invece riceve una gratificazione monetaria.

Certo, rispetto alla vittoria finale, l'approdo alla zona premi non è che uno step: ma affrontare la bolla nel modo giusto può essere fondamentale per affrontare le fasi successive dei tornei nelle migliori condizioni, e dunque massimizzare le probabilità di arrivare nelle posizioni che contano.

L'ambassador di 888poker Aaron Barone ha spiegato il modo migliore di affrontare la bolla premi in un video pubblicato sul canale YouTube della poker room.

Cosa è la bolla premi

Barone esordisce spiegando che per lui la bolla è la fase più divertente dei tornei di poker, perché è vero che è quella che prevede i rischi più alti, ma può anche portare belle ricompense.

"La bolla è la fase del torneo che determina chi viene pagato e chi torna a casa a mani vuote. Di solito nei tornei di poker viene pagato un numero di giocatori compreso tra il 10% e il 20% del totale degli iscritti. Il restante 80%-90% esce dal torneo con il nulla. Quando la bolla si avvicina, tutti hanno lo stesso obiettivo. Che sarebbe quello di arrivare a premi. Non vuoi giocare tante ore per poi finire out of money, dopo che ci sei andato così vicino. NOn è il momento in cui puoi mettere il tuo stack in mezzo a cuor leggero."

Per il professionista l'atteggiamento corretto da tenere in bolla è determinato in larga parte dalla dimensione dello stack.

Affrontare la bolla da big stack

La situazione migliore in cui trovarsi in bolla è con un big stack, quando domini gli avversari senza la possibilità di essere da loro eliminato.

"Avere un big stack in bolla è divertente da giocare. Quello che devi tenere a mente è che gli altri giocatori vogliono cashare e hanno meno margine di sopravvivenza di te. Quindi puoi mettergli infinita pressione e aggiungere chips al tuo stack proprio prima che il torneo arrivi all'in the money."

Affrontare la bolla con uno stack medio

Con uno stack medio servono maggiori accortezze, ma è sempre possibile esercitare pressione.

"Avere uno stack medio in bolla secondo me è davvero interessante perché anche se vuoi stare fuori dai radar dei big stack, se hai uno stack medio significa che copri alcuni degli altri giocatori. Quindi nei loro confronti hai un big stack. Quindi puoi esercitare pressione sugli stack più short del tuo, ma cerca di stare alla larga dagli stack più grandi.

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Inoltre ci sono avversari che nonostante abbiano uno stack più grande del tuo non lo useranno in modo aggressivo. Devi etichettarli ed essere consapevole della loro presenza, perché puoi applicare pressione su di loro, anche continuando a rilanciare finché non risponderanno."

Affrontare la bolla con uno short stack

Affrontare la bolla da short stack è lo scenario peggiore.

"Avere uno short stack in bolla è uno spot frustrante. Devi overfoldare, e dovresti essere davvero tight. Essere short è lo stack meno divertente da avere in ogni fase del torneo, ma nella bolla in modo speciale perché il tuo obiettivo è cashare. Non significa che devi foldare tutto.E se gli avversari sono troppo aggressivi puoi iniziare a racimolare chips a loro spese andando all-in. Ma ancora, stai rischiando la tournament life ed è meglio evitare di farlo."

Aggiustamenti agli avversari

In chiusura del video, Aaron Barone spiega che nonostante i solver e le tecnologie avanzate, sotto la superficie il poker resti sempre un gioco di adjustamenti agli avversari.

"Se loro sono troppo aggressivi, sai che qualche volta puoi rispondere, o chiuderti e aspettare che ti bluffino. Se non chiamano mai, invece, è il momento di bluffare. In questo la bolla non è differente. Vuoi sempre exploitare i tuoi avversari. Penso che sia molto più importante di ogni strategia dei solver. Ci sono persone che giocheranno troppo tight, altre che saranno troppo loose. Se fai gli aggiustamenti corretti giocherai in modo perfetto contro di loro. Quando poi sei arrivato a premi, il tuo gioco deve cambiare drasticamente. I payout di solito restano piatti per un po', che significa un minor incentivo a essere tight e un maggior incentivo ad aggredire. Cerca di accumulare chips, e preparati con speranza per il tavolo finale."

Giornalista
Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico si è appassionato al poker e dal 2012 è diventato il suo pane quotidiano. Intanto ha scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco. Vive in Maremma dove è riuscito a realizzare il sogno che aveva preso forma nella sua mente da piccolo davanti a un 486 con 4Mb di RAM, ovvero lavorare comodamente da casa scrivendo al computer. Laurea magistrale in scienze della comunicazione, da venti anni iscritto all'Ordine dei Giornalisti, prima di conoscere il poker si è occupato di cronaca sulla stampa quotidiana nazionale e di musica su quella periodica, quest'ultima soprattutto per entrare gratis ai concerti. Poi ha creato e diretto per cinque anni un freepress bilingue turistico-locale. Al termine di questa esperienza il suo percorso si intrecciò con il NLHE grazie a un amico che giocava su Full Tilt Poker.
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