[imagebanner gruppo=pokerstars] Alec Torelli è tornato a far parlare di sé, questa volta su Reddit: lo statunitense ha infatti risposto a una serie di domande che riguardano la sua carriera e le partite di cash game di Macao, ma anche giocatori come Daniel Negreanu e Phil Ivey.
I temi toccati da "traheho" sono insomma stati numerosi, e molti già noti a chi ormai da tempo segue le sue vicende, ma qualche chicca è comunque saltata fuori: "Sono entrato nelle partite di Macao dopo averci lavorato per due anni, andando spesso sul posto e cercando di tessere le relazioni giuste - spiega - ho fatto insomma in modo di farmi trovare preparato se fosse giunta la mia occasione, sia da un punto di vista mentale che economico".
E la ragione per uno sforzo del genere non è certo stata casuale: "In questo momento in quelle partite dal vivo ci sono i soldi maggiori da guadagnare - ammette - io ho giocato da bui $25/$50 fino al $2.000/$4.000, il piatto maggiore che ho giocato era da tre milioni di dollari, mentre la somma maggiore con cui mi sono seduto al tavolo era 1.200.000 dollari".
Cifre naturalmente impressionanti, anche per dei professionisti, ma per quanto riguarda la vita del milionario Alec ha le sue precisazioni da fare: "Ho amici che lavorano a Wall Street 60 ore la settimana, guadagnano milioni ma non vorrei fare la loro vita - spiega - preferisco guadagnare 100.000 dollari l'anno lavorando da remoto che 1 milione in quella maniera".
E poi precisa: "I soldi sono importanti finché ti consentono di fare tutta una serie di cose semplici senza doverci stare a pensare sopra, tutto il resto è in più. Con mia moglie posso viaggiare per un anno intero spendendo 50.000 dollari e senza fare rinunce particolari, perché la verità è che il benessere sta nella libertà di poter disporre del proprio tempo ogni giorno come meglio si desidera, molte persone credono di volere soldi quando in realtà quello che desiderano è tempo".
Ed a proposito di Macao e della strana vita che si faccia da quelle parti, spiega: "Per quanto le partite possano essere riservate ad una ristretta cerchia di player, svolgendosi in un casinò sono assolutamente legittime - sottolinea - quelle che si svolgono altrove non sono sicure, ma non soltanto a Macao. Ho visto finir truffata tanta gente nel corso degli anni, ed è capitato anche a me, dalle partite più piccole ad altre più importanti. Quello che puoi fare è imparare la lezione ed andare avanti".
Ed infine, l'immancabile aneddoto su Phil Ivey: "Siamo andati a cena con mia moglie e la sua ragazza a Macao, prendendo un taxi - racconta - come spesso accade il conducente non parlava inglese, e Phil non ha fatto altro che parlargli inglese per l'intero viaggio, con l'altro che gli rispondeva in cinese. Noi non facevamo che ridere, ma poi al termine della corsa Ivey gli ha lasciato una mancia enorme, ed il conducente cinese, emozionato, lo ha ringraziato in un inglese quasi perfetto, così hanno ripreso a discutere per un bel po'...".