Mike Holtz accusa Chris Battenfield. Nei giorni scorsi sono venute fuori accuse pesanti sulla regolarità del comportamento di un giocatore che ha preso parte ad alcuni eventi online delle WSOP 2023 che hanno destato la curiosità, a dire del suo accusatore poi confermata dai fatti, su alcune mani che sembrano giocate seguendo un software di ausilio non concesso dal regolamento della room WSOP.com, esattamente come non concesso per la maggior parte di altri siti di poker.
Lo "j'accuse" di Holtz
Il tutto nasce dalla certosina ricerca e investigazione da parte di un giocatore piuttosto conosciuto negli ambienti pokeristici statunitensi, Mike Holtz, che gioca sulla piattaforma WSOP con il nickname "Brock Lesnar", il quale incrociò le proprie lame pokeristiche contro Chris Battenfield nella fase centrale dell'evento numero 17, il. $2.000 No-Limit Hold'Em 6-Max, durante la quale, secondo Holtz, alcune mani giocate dal rivale sono state quanto meno sospette.
Il problema nasce dal fatto che secondo Holtz, Battenfield avrebbe con ogni probabilità utilizzato software di assistenza in tempo reale in alcune della mani giocate contro il suo avversario, ipotesi, a suo dire, suffragata dai fatti, all'indomani di un controllo attraverso il sistema di query online "Fair Play Check", recentemente lanciato da GTO Wizard in collaborazione con diversi importanti siti online proprio per prevenire questo tipo di comportamenti. Inoltre sembra che l'account di Battenfield sia stato temporaneamente sospeso da WSOP.com, anche se non esiste l'ufficialità di questa notizia.
Secondo questo tipo di, chiamiamola così "indagine", Holtz è abbastanza convinto del fatto che alcune mani siano state giocate seguendo GTO Wizard o un altro risolutore, in modo sostanzialmente perfetto, cosa che ha insospettito Holtz che ha reso palesi le sue accuse con un Tweet piuttosto articolato.
La richiesta del grinder americano
Holtz ha inoltre incoraggiato nei commenti del suo stesso Tweet, di controllare altre mani giocate dal player in questione con altri avversari e, di conseguenza, di denunciare pubblicamente eventuali altri "episodi" di questo tipo.
La comunità pokeristica ha largamente sposato la causa dell'accusatore, ma alcuni sono stati un po' più garantisti rispetto all'accusa, poiché non ci si può fidare di Fair Play Check al 100% perché alle volte può produrre responsi "false-positive", che potrebbero dare luogo a fraintendimenti di questo tipo.
Contattato da Poker.org, Holtz ha subito smentito questa possibilità, parlando del controllo di sole cinque mani sospette e tutte sono risultate sospette secondo il nuovo sistema di query Fair Play Check di GTO Wizard. "Ho controllato due mani che pensavo fossero strane ed entrambe sono state confermate", ha detto Holtz. "[Ho] poi guardato nel torneo per le mani con cui ha visto almeno il flop e ho controllato i tempi corrispondenti. E anche quelli sono stati tutti insta-matched".
WSOP.com non ha risposto ufficialmente a queste accuse e non lo ha fatto nemmeno il diretto interessato, ma la room si è dimostrata piuttosto attenta finora a questo tipo di dinamiche e non si esclude che nei prossimi ci saranno sviluppi importanti.
Staremo a vedere se Battenfield, che peraltro si professa ingegnere del software che commercializza le sue capacità di programmazione online tramite, interverrà su questa tempesta che gli è caduta, nemmeno tanto improvvisamente, sul capo.
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