Poker onlineDurante il podcast con Joe Ingram, Ben Sulsky ha parlato del futuro del poker online, che non sarà più fatto di ragazzini milionari anche a causa di una scena high stakes dominata dai software.
Nell'articolo di ieri dedicato al podcast di Joe Ingram con Ben Sulsky abbiamo trattato argomenti più leggeri, come l'adorazione che "Sauce123" prova nei confronti di Viktor "Isildur1" Blom. In questa seconda parte riportiamo alcune dichiarazioni e riflessioni che il professionista statunitense ha fatto sullo stato degli high stakes online e sulla ormai celebre Dream Machine, un software che aiuterebbe l'utente a giocare una perfetta GTO (ne abbiamo parlato dettagliatamente qua).
"Esiste davvero una Dream Machine", ha ammesso Sulsky. "C'è anche una versione che possono scaricare tutti, un software che si chiama PioSolver (ne avevamo parlato qua, ndr). In alternativa, c'è tutto un mercato nero nel quale si possono trovare anche i seating scripts. Non mi piacciono però, perché vanno contro ad una sana competitività".
Come abbiamo visto recentemente, le poker room stanno cercando di limitare il più possibile i seating scripts, i bot e i software di supporto illegali (la Dream Machine rientra in questa categoria). In realtà, però, PioSolver non è una Dream Machine perché non si può utilizzare in-game. Non si tratta quindi di un programma che suggerisce l'azione all'utente mentre gioca (pratica vietata da tutte le poker room), ma di una sorta di palestra per imparare una perfetta GTO. Qualcosa di simile a SNG Wizard per l'ICM.
La risposta di Sulsky è quindi volutamente vaga, anche se ammette di essere a conoscenza di vere e proprie Dream Machine utilizzate da alcuni giocatori, presumibilmente sviluppate e vendute in privato. Ciò che più gli interessa sottolineare, però, sono le ripercussioni di questi software sul poker online: dal suo punto di vista tutta questa situazione porterà inevitabilmente a un declino degli high stakes online, un po' come aveva previsto Daniel Negreanu.
"I giocatori diventeranno molto bravi utilizzando questi programmi sempre più evoluti", ha spiegato. "La differenza in termini di skills tra i regular diventerà sempre più ristretta, tutti inizieranno a fare le stesse cose. Quindi viene da chiedersi se esisteranno ancora gli High Stakes a quel punto. Mi viene da dire di no, ma se anche dovessero esserci sarà tutta una questione di essere il più furbo, non il più bravo. E io non farò parte di quell'ecosistema, perché non ha alcuna attrattiva su di me. Se dovesse verificarsi questo scenario, cercherò qualcos'altro da fare nella vita".
Dall'alto della sua esperienza, Ben è sicuro che non saranno solo gli high stakes ad essere rivoluzionati, ma tutto il mondo del poker online. Nonostante ammetta di stimare moltissimo Phil Galfond e di "fare il tifo" per la sua nuova poker room, ritiene che il "sogno" di diventare pro (su cui Glafond sta basando il suo progetto) vada fortemente ridimensionato:
"Penso che in futuro ci saranno ancora ragazzini che si appassioneranno al poker per il semplice gusto di giocare. Penseranno di poter tirare su al massimo 2.000$ per pagarsi qualche spesa ma qualcuno di loro proverà anche a diventare pro. Studiando tantissimo riuscirà a vincere qualche centinaia di migliaia di dollari all'anno. Ma la nostra generazione, che ha fatto milioni di dollari senza nemmeno impegnarsi più di tanto, è destinata a scomparire. I professionisti dell'online passeranno dal fare milioni al fare qualche centinaia di migliaia di dollari".
Nonostante queste visioni piuttosto negative, Ben Sulsky ci tiene a sottolineare quanto sia fantastico il lavoro di poker pro. "È incredibile il fatto di poter vivere con un gioco che adoriamo", ha dichiarato sorridendo. "Troppe volte non ce ne rendiamo conto. Tutti i pro si lamentano tanto del poker, ma alla fine in quanti smettono? Inutile negarlo, siamo fortunati".
Il podcast completo di Joe Ingram con Ben Sulsky:
[youtube] https://www.youtube.com/watch?v=hU5VdyIfce8 [/youtube]
