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La bolla è un problema nei tornei di poker? Ecco qualche consiglio che può fare al caso tuo

La strategia in bolla 

Il momento dello scoppio della bolla porta con sé tutta quella parte di mistero ed adrenalina che precede il raggiungimento del primissimo obiettivo che si prefigge ogni giocatore di MTT: il raggiungimento dell’agognata bandierina, live o online non fa nessuna differenza.

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Strategicamente è un momento unico che si distingue da tutte le altre parti del torneo, poiché le decisioni che si prendono  in quel frangente vanno utilizzate sempre e comunque tenendo bene a mente che i premi stanno per arrivare. 

E ognuno si comporta in maniera diversa: ci sono quelli che si chiudono a riccio e non giocano più nemmeno una mano, quelli che decidono di giocarsi tutto shovando AK+ da tutte le posizioni, altri vogliono vincere il torneo in quel frangente e aprono 6 mani su 8, le altre due le 3-Bettano. 

La bolla è in pratica quello spartiacque che divide il torneo tra la parte giocata senza portafoglio e quella giocata col portafoglio. 

La differenza tra le due facce di questa medaglia sta nella capienza di tale portafoglio: Zero e “X”. 

Giocare bene il Bubble Time

Rispetto a qualsiasi altra parte del torneo, il crisma principale che caratterizza la bolla è che non è ammissibile commettere degli errori. 

Per i nostri obiettivi abbiamo diviso la nostra strategia per diventare dei buoni Bubble Players, in tre categorie. 

  • Distinguere i giocatori dai non giocatori

Il tempo che hai impiegato in modo del tutto giustificato per imparare a riconoscere gli stili dei tuoi avversari, deve servire anche e soprattutto in momenti come questo. 

Osservare la differenza tra quelli che diminuiranno leggermente la frequenza delle loro aperture e quelli che la azzereranno, potrà servirci per attaccare con una maggiore possibilità di riuscita i secondi. 

Dal contesto vanno eliminati i giocatori ultra short, quelli che, se si rendono conto in quale situazione si trovano, andranno All In con la prima mano legittima in loro possesso. 

Un occhio di riguardo va verso i giocatori con stack medi che hanno improvvisamente smesso di giocare e/o hanno smesso di difendere i loro bui. 

Tutti quelli che hanno opzioni diverse dal push/fold, sono le nostre potenziali “vittime”, quelli che, sempre con uno stack medio, hanno smesso di aprire, saranno invece il nostro target perfetto. 

Questi “Non giocatori” vanno attaccati con frequenti aperture sui loro blind e, qualora oppongano resistenza pre flop, è il caso di mettere loro pressione al flop in presenza di baby board che difficilmente hitterà il loro range. 

Il Buy In è un discreto indicatore per scovare i “non giocatori”. 

Pensate ad un Buy In basso dove una buona percentuale dei players (ma attenzione, non tutti), non avrà interesse a guadagnarsi un piazzamento tra gli ITM e si curerà poco di uscire in bolla.

Tra gli iscritti a un torneo dal Buy In medio alto, ci saranno tutta una serie di giocatori occasionali, magari arrivati da un satellite, a cui farà piacere entrare a premio senza rischiare nulla. Scovateli. 

Nel Poker Live è il caso delle WSOP, dove non è poi così raro trovare gente con stack medio bassi pronti a foldare gli assi pre flop. 

  • Essere consapevoli delle dimensioni dello stack e del rischio relativo

Il rischio relativo che un giocatore si assume nel momento in cui decide di entrare nella mano, fa capo a tutta quella sfera che riguarda la possibilità di uscire in bolla. 

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Avere precisa consapevolezza dello stack dei nostri avversari, aiuterà noi stessi nella scelta di entrare in una mano o meno. 

La prima regola che i Big Stack devono seguire, è quella che sarebbe meglio evitare gli scontri con altri stack profondi senza la copertura almeno parziale di una mano forte. 

Il vantaggio di possedere uno stack importante, va monetizzato in un tavolo che non mostra esagerata resistenza alle aperture preflop.

Non vi è alcuna vergogna a foldare se decidiamo di aprire da late position con una mano marginale e il BB ci pusha 11x. 

Rinunciamo tranquillamente ai 2BB, non abbiamo uno spasmodico interesse a far scoppiare la bolla, tenerla viva potrebbe essere un vantaggio. 

Gli stack medi dovranno invece porre attenzione agli stack profondi, a meno che essi non facciano parte della categoria dei non giocatori ( fidatevi, se uno ha paura di non entrare a premio, lo sarà a prescindere dallo stack in suo possesso ). 

Il loro obiettivo sarà quello di mettere pressione sui pari stack e sugli short, ma in questo caso dando una particolare attenzione al range con cui farlo.

Nel caso in cui il tavolo sia un po’ più allegro, non vi è alcuna ragione di rischiare il proprio stack. Il profitto, seppur minimo, fa piacere a tutti e avremo tempo di forzare qualcosa anche dopo lo scoppio della bolla. 

Se hai 8-10 BB, la tua sopravvivenza è tutt’altro che minata e non sei ancora in modalità push-fold. 

Inoltre con uno stack tra gli 8 e i 15/20 BB abbiamo dalla nostra ancora una buona porzione di Fold Equity che possiamo sfruttare sempre sui giocatori meno propensi a mettere. 

Perdere 10x non è piacevole per un giocatore che ne ha davanti 30, si crea un meccanismo di difesa che, se minacciato, porterà a foldarli anche mani immensamente inferiori al nostro range di push che è, ai loro occhi, molto stretto. 

Sui giocatori più tight è consigliabile shovare con un range smart, che ci faccia evitare gli Assi piccoli e le Bradway, poiché i call dei tight players sarà spesso composto da un Asso molto forte, AQ-AK, che con ogni probabilità ci domina. 

  • Evitare il gioco passivo

Come avete letto fin qui, il denominatore comune di ognuno dei paragrafi è quello che avrete sempre e comunque una scappatoia che vi libererà dalla passività, che voi abbiate 8 o 200 bui. 

Il gioco passivo è una strategia che si raccomanda di evitare in qualsiasi parte del torneo e durante quella della bolla le chips in possesso assumono un valore fin troppo importante per commettere errori di “distribuzione gratuita”.

Per questo motivo la 3-Bet è preferibile al flat, il raise è preferibile al call, la passività non ci permetterà mai di prendere il gioco in mano e prima o poi saremo vittima di chiamate effettuate a cuor leggero. 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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