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Daniel Negreanu e lo small ball: come mixare il gioco al flop

Quello che segue è un estratto del libro Power Hold’em Strategy in cui Daniel Negreanu ci parla di come sia necessario rendersi imprevedibili agli occhi degli avversari mixando il proprio gioco sul flop.

“Eccovi alcune linee guida su come mixare il vostro gioco al flop mediante l’uso della tecnica small ball:

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Quando puntare
1. Quando mancate completamente il flop, ma avete ancora posizione, dovrete puntare se ritenete che anche il vostro avversario non abbia beccato nulla. Fate attenzione ai board che contengono due o più carte superiori all’8: flop come J-9-7, A-Q-9 e J-10-4 hittano un sacco di mani con cui i vostri avversari sono soliti fare call.
2. Puntate anche che le buone mani che hanno bisogno di essere protette. Se sul flop scendono J-8-4 e voi avete K-J, dovrete bettare un’alta percentule di volte.
3. Puntate con i monster draw, in modo da poter rubare spesso il piatto oppure costruirne uno consistente per quando chiuderete il vostro progetto.
4. Ogni volta che notate un tell oppure vi sentite che l’altro giocatore è pronto a foldare, puntate anche se avete una mano marginale. Per esempio: se il flop è J-6-4, voi avete 4-5 e l’avversario sembra alquanto disinteressato al piatto, allora mettete pure nel mezzo un quantitativo decente di chips.

Quando fare check

1. Proseguite con quest’azione se avete in mano un draw e volete provare a chiudere il vostro progetto in maniera economica. Se infatti puntate, l’altro potrebbe decidere di rilanciare forzandovi quindi a passare una mano che, almeno potenzialmente, potrebbe vincere un gran piatto.
2. Dovreste checkare anche su quei flop non troppo pericolosi per la vostre due carte di partenza. Se avete ad esempio A-A e sul board scendono 2-2-9, concedere una free card comporterà un rischio ridotto. Se il vostro avversario ha in mano qualcosa come K-Q allora potreste vincergli più soldi se becca una coppia al turn.
3. Fate check se avete una mano marginale su un board pericoloso. In queste situazioni, infatti, è decisamente meglio non prendere l’iniziativa. Non rischiate altre chips, ma piuttosto osservate come si sviluppa il gioco dopo il turn. Questa cosa potete farla anche con mani molto forti. Per esempio, se avete 9-9 su un flop 9-10-J con due cuori, fare check non è proprio una brutta idea. Se al turn arriva qualcosa come un 7, 8, Q, K o un altro cuori, potrete quindi limitare una perdita che sarebbe comunque inevitabile.
4. Infine, andate ancora di check se sospettate che un avversario abbia centrato qualcosa di grosso al flop. Se vi accorgete di un tell particolare che vi orienti in questa direzione e non avete nulla in mano, allora non c’è proprio altro modo di procedere. Prestate sempre attenzione al comportamento degli altri giocatori, perchè potrete risparmiare soldi in quelle situazioni che, almeno a primo impatto, sembravano l’ideale per metter giù una puntata.

Hit or Miss
Flop quali K-K-4, A-6-6, Q-Q-2 e 2-2-3 sono quelli che io amo definire “Hit or Miss” (letteralmente “colpire o mancare”, ndt). Se partite con la mano migliore, spesso su flop del genere essa rimarrà ancora la più buona per un’alta percentuale di volte. Infatti, i vostri avversari potranno o chiudere un grosso punto o non beccare assolutamente nulla. Con mani più marginali, invece, proseguite più cauti perchè solo così potrete minimizzare le perdite senza farvi trascinare in situazioni potenzialmente molto pericolose e costose.

Manipolare la misura del piatto

Mantenere il pot piccolo facendo check sul flop è uno dei modi per manipolare la misura del piatto. In altre occasioni, invece, vorrete certamente giocarvene uno grosso quando chiudete il vostro punto, e ci sono tecniche anche per far ciò. Questo concetto trova ancora più importanza in giochi come il Pot Limit Hold’em, ma se giocate lo small ball il vostro approccio sarà similare perchè raramente vi troverete a puntare più di quanto già c’è nel piatto. Ma ricordate, le strategie appena esposte non devono essere seguite proprio alla lettera. Dovrete considerarle come delle linee guida, e dovrete alternare le vostre azioni in modo da non dare troppe informazioni ai vostri avversari. Per questo motivo, al flop dovrete talvolta rilanciare anche in completo bluff, soprattutto in situazioni dove avete ravvisato una certa debolezza nell’opponent e quindi ci sono buone probabilità che riusciate a portarvi via il piatto.

Una mano in azione

Ad esempio: diciamo che un giocatore rilancia pre-flop di 600$ da UTG. Voi fate call da middle position con 6 7 e il flop è a j 4 . Se l’avversario effettua una puntata di 850$ che ha tutta l’aria di nascondere debolezza, allora fidatevi del vostro istinto; se non pensate che abbia un asso piazzate pure un raise. Se avete ancora dietro qualcosa come 28.000 chips, rischiarne a quel punto 3.000 per vincerne circa 2.500 non è una cattiva idea. Il motivo per cui io farei un bluff del genere è perchè fa parte dell’abilità di essere in grado di manipolare il piatto per quando capiterà l’occasione che avrete davvero una mano forte e vorrete quindi che qualcuno ve la paghi profumatamente. Se non bluff-raisate mai sul flop, comunicherete chiaramente agli altri il valore della vostra mano ogni volta che effettuerete un rilancio."

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