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Emiliano Conti: "Oggi gioco per coachare ma potrei smettere!"

Questo giovedì Assopoker prende un caffè virtuale a Prato, dove vive il decano dei grinder mtt 'punto it'.

Emiliano Conti è probabilmente l'unico specialista degli anni d'oro del poker online italiano a essere ancora oggi in attività senza essere mai andato all'estero a misurarsi con il field internazionale. Ecco la nostra chiacchierata.

Novità e stimoli

Ciao Emi, quanto tempo. Novità?

Che ho comprato casa a Prato te l'avevo detto? Con la mia compagna ci siamo trasferiti. Poi ho smesso di fare palestra, solo tennis ora.

Grindare invece quanto grindi oggi?

Negli ultimi tempi sto giocando una media di due-tre volte a settimana per un totale di dieci-dodici sessioni al mese.

Come riesci a trovare ancora la voglia dopo più di dieci anni passati a cliccare davanti allo schermo?

Chiaramente la voglia è calata rispetto agli anni d'oro, quello che mi tiene ancora sul pezzo è che mi diverto a vincere. A fare la differenza è l'adrenalina di fare primo a un torneo, che sia il NOS piuttosto che il 15€ 6-max che paga 400€. Questo e la voglia di giocare bene, di fare le cose giuste, la fourbet giusta, la mossa giusta quando va fatta...Poi siccome seguo tanti ragazzi, sia a livello di coaching che di staking, è una cosa funzionale. Non posso non essere aggiornato sulle nuove tendenze, sulle caratteristiche dei miei avversari, su cosa fanno e cosa non fanno i reg. In un certo senso posso dire che continuo a giocare anche perché è propedeutico al fare coaching.

Coaching is better

Se dici così, però, sembra che oggi fare coaching ti piaccia più di giocare.

Decisamente è così. Anche perché per i coaching seleziono solo persone con cui ho uno scambio, che può essere soprattutto umano. Come se io dessi competenze tecniche e gli altri mi restituissero entusiasmo e gratitudine e coinvolgimento... Non coacherei mai qualcuno con cui non sento empaticamente delle vibe positive, oltre a chi fa pratiche scorrette al tavolo, va da sè.

Da memoria storica del field punto it quale sei, quali sono stati i principali cambi di tendenze degli ultimi anni?

Sicuramente il fatto che la stragrande maggioranza del field, anche reg medi e mediocri, hanno iniziato a studiare e a giocare con basi GTO. Anche chi è schematico e gioca GTO come una scimmia deve conoscerne le basi per prendere dei vantaggi. Una competenza maggiore nella GTO si vede oggi nei check-raise e nelle tribet, per esempio. In tante dinamiche il gioco si è più aperto, ma preflop la gente brokka sempre fanta tight.

Essere grinder oggi

Del field di oggi chi ti piace particolarmente?

Escludendo dal discorso i miei ragazzi per non fare torto a nessuno, un player che mi piace tanto è 'MoChuisle7'. Poi è migliorato molto 'Majiko15', oggi è davvero un buon giocatore, prima giocava più a sensazione.

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Oggi che ROI può avere uno specialista di tornei online, a varianza media?

Un reg buono può arrivare al 35% di roi tranquillamente, poi impegnandosi può arrivare anche a 40-45%. Ma bisogna essere veramente forti, studiare, applicarsi e conoscere bene il field. All'opposto, con un roi sotto al 20% mi farei due domande, a meno che non ci sia stata una run davvero indecente.

Mi spieghi come mai a differenza di quasi tutti i tuoi colleghi non sei mai andato all'estero a giocare punto com?

Non l'ho mai fatto perché comunque ho sempre vinto bene comodamente giocando su punto it, con tutti i miei business correlati. Mi è sempre piaciuta molto la vita in Toscana con amici famiglia e fidanzata. Non ho mai visto motivi per andare a vivere in posti dove non volevo vivere, in funzione di soldi probabili ma comunque non sicuri. Per gli stessi motivi se un giorno dovesse arrivare la liquidità condivisa farei le mie valutazioni.

I vantaggi del piccolo acquario

Non saresti contento della condivisione della liquidità con la piattaforma franco-spagnola-portoghese?

Egoisticamente spero non venga fatta.

Perché?

Il motivo è semplice: stiamo giocando in un acquario piccolo ma è un acquario con tutti i pesci conosciuti e il cui livello è molto facile. Su punto it non occorre essere geni per vincere. Immagino che con la liquidità condivisa le cose cambierebbero. Ci sarebbero player con tendenze diverse e la conseguente necessità di uno switch a livello tecnico e di gestione del field. Quindi servirà del lavoro in più in una direzione diversa da quella cui sono abituato. Non so se avrei voglia di farlo. Finché le cose restano quelle che sono ok, se cambiano vedrò. Dovesse arrivare la condivisa, non escludo che potrei anche smettere di giocare.

Magari sarebbe la volta buona per vederti a qualche live?

(sorride) Non credo. Ci sono milioni di cose che preferisco fare prima di stare in un casinò al tavolo con altri otto pokeristi. Ho giocato gli EPT quando ero giovane e avevo l' obiettivo di diventare ricco, o quanto meno benestante, il prima possibile. Vedevo l'EPT come un mezzo per vincere tanti soldi in un singolo torneo, ma nel momento in cui ho capito che un live ti può sì anche permettere di trovare il big shot, ma è un investimento ad altissima varianza, ho iniziato a ragionare in un modo diverso. Ho smesso di giocare per ego da 12 anni: di avere gente che dica 'grande Conti che ha vinto l'EPT' onestamente non me ne frega una beneamata...

Giornalista
Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico si è appassionato al poker e dal 2012 è diventato il suo pane quotidiano. Intanto ha scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco. Vive in Maremma dove è riuscito a realizzare il sogno che aveva preso forma nella sua mente da piccolo davanti a un 486 con 4Mb di RAM, ovvero lavorare comodamente da casa scrivendo al computer. Laurea magistrale in scienze della comunicazione, da venti anni iscritto all'Ordine dei Giornalisti, prima di conoscere il poker si è occupato di cronaca sulla stampa quotidiana nazionale e di musica su quella periodica, quest'ultima soprattutto per entrare gratis ai concerti. Poi ha creato e diretto per cinque anni un freepress bilingue turistico-locale. Al termine di questa esperienza il suo percorso si intrecciò con il NLHE grazie a un amico che giocava su Full Tilt Poker.
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