Un preflop scoppiettante
Il format High Stakes Poker è stato per molto tempo l'arena di Tom Dwan. Da giovanissimo grinder dell'online, "Durrrr" si è affermato davanti al grande pubblico in questo programma che esaltava la modalità cash game. Così, appare quasi logico, vederlo protagonista nel più grande piatto mai giocato fino a quel momento. Ma vediamo come si è evoluto quel particolare spot.
La partita è di quelle intense con blinds fissati a $500-$1.000 e apre le danze da High Jack niente meno che Peter Eastgate. Il danese si è laureato campione del mondo solo pochi mesi prima e dunque è uno degli ospiti più attesi al tavolo. Il primo campione nella storia dei "November Nine" spilla a * k e rilancia a 3.500 dollari. Da bottone, Barry Greenstein spilla la starting hand dei sogni: a a e 3betta a 15.000 bigliettoni. Da small blind è seduto il mai domo Tom Dwan. "Durrrr" ha in mano k q e opta per un cold call. La parola torna ad Eastgate e anche lo scandinavo si getta nella mischia.
Un flop che spacca
Il 3way pot si trasferisce sulle tre carte comuni, quando nel piatto ci sono già 47.400 bigliettoni a rendere speciale lo spot. Il flop recita q 4 2 e per Tom Dwan è il flop perfetto. Top pair con flush draw second nuts. Barry ha sempre la sua coppia di assi, mentre l'unico che ha poco da dire in questa mano è il campione del mondo 2008. "Durrrr" esce in bet a 28.700$ e Peter Eastgate capisce che è meglio battere ritirata. Chi invece non può esentarsi da fare azione è Barry Greenstein.
Dal bottone piazza il rilancio pesante a 100.000 dollari. Tom Dwan riflette qualche secondo e poi annuncia la 3bet a 244.600 bigliettoni. Barry a sua volta si prende qualche istante per prendere la decisione migliore e alla fine annuncia l'allin per 436.100$. Call da parte di "Durrrr" e si passa allo showdon con percentuali uguali. Entrambi runnano al 50% e dunque siamo davanti ad una sorta di coinflip.
Greenstein chiede al rivale se c'è possibilità di giocare su almeno due board, ma Tom Dwan gentilmente declina. Il turn premia subito Tom con q e passa al comando con il 98% di probabilità di vincere la mano. Barry è appeso ad un misero 2% e soltanto un clamoroso asso in quinta strada potrebbe salvarlo. Il river completa il board con 7 e il monster pot da 919.600 dollari finisce nelle tasche di Tom Dwan. Il più grande piatto di sempre (almeno all'epoca) è realtà nell'High Stakes Poker.