Un giocatore di poker che partecipi ad un torneo non sarà mai felice di uscire, men che mai nelle fasi iniziali. Eppure, molti professionisti di successo non si fanno scrupoli a far finire tutto il proprio stack al centro del piatto anche durante i primi livelli, questo perché è ormai opinione diffusa che nei tornei saper cogliere ogni piccolo vantaggio per costruire uno stack importante sia fondamentale.
Esistono alcune rilevanti eccezioni a questo principio, in particolar modo in eventi dalle strutture particolarmente deep come il Main Event WSOP, ma quando si pensa al poker online difficilmente vedremo evitare a un giocatore vincente una situazione di coinflip solo perché in early stage.
Al contrario, quel giocatore cercherà di trovare il raddoppio ogni qualvolta stimi che il proprio range sia favorito rispetto a quello avversario, seppur magari non in modo schiacciante.

In tornei dove gli iscritti sono centinaia o addirittura migliaia, infatti, il tavolo finale è spesso l'obiettivo minimo, complici payout solitamente verticali. Per poterlo raggiungere e ambire alle posizioni che contano diventa quindi essenziale costruire uno stack consistente fin da subito.
Si tratta insomma di rischiare di più in una prospettiva di breve termine per massimizzare i propri profitti nel lungo periodo.
Ammettiamo infatti che si eviti una situazione di all-in preflop dove stimiamo di essere favoriti al 60%, e che la mano seguente si trovi un double-up: questo si traduce in fiches perse, un ammontare destinato ad amplificarsi man mano che si prosegue nel torneo.
Inoltre, i giocatori abili sanno che un buono stack in mano loro è capace di fruttare molto di più rispetto a quanto non accada a un avversario medio.
Quelle fiches si fanno quindi pesanti già nelle prime fasi, e per le volte che si cadrà cercando di raccoglierle quando le cose andranno per il verso giusto i premi davvero importanti compenseranno questo sacrificio, premi che un giocatore con uno stile decisamente più conservativo molto raramente potrà conquistare.