Uno degli utenti storici della community di AssoPoker – golem8484 – ha scritto qualche tempo fa sul nostro forum una guida alla variante del Razz, di cui è appassionato: in questo articolo ne riporteremo una parte, ovvero quella relativa a come approcciarsi in linea generale ai tornei di Razz.
Scrive golem8484: “La vostra prima preoccupazione in un torneo di Razz è sopravvivere alla prima ora di gioco, fase in cui in genere viene eliminata circa metà dei partecipanti. Molti infatti finiscono col mettere le loro chips nel piatto in queste prime fasi nel tentativo di costruire uno stack importante: non imitate questi giocatori particolarmente loose, ma approcciatevi piuttosto con uno stile tight, cercando di capire che genere di avversari avete al tavolo in modo da sfruttarne gli errori”.
L’obiettivo seguente è naturalmente quello di raggiungere la zona premi, quindi il tavolo finale e infine evidentemente quello di vincere. Per farlo, essenziale è la scelta delle starting hands con cui impegnarsi in ciascuna mano: “Per entrare in gioco avrete bisogno di tre low cards, e evidentemente di nessuna coppia.
Inizialmente sarebbe meglio non giocare mani che contengano una carta superiore all’8. Per decidere, osservare le door cards – ovvero le carte mostrate dagli avversari – vi sarà utile. Se la vostra carta esposta è inferiore a quelle avversarie potete entrare nella mano, mentre qualora accadesse il contrario foldare sarebbe la scelta migliore”.
Golem8484 si sofferma poi sui giocatori loose cui accennava in precedenza, raccomandando di giocare solo mani premium contro di loro (quindi starting hands come A23, A25 piuttosto che 234 o 245) dal momento che non esiteranno ad essere molto aggressivi nelle prime streets anche solo con un buon progetto.
Infine, l’elemento essenziale su cui il nostro utente si sofferma è quello di ricordare le carte che sono state esposte dai vostri avversari, in modo da ricavarne un indubbio vantaggio quando valutiamo la reale forza della nostra mano: “A differenza dell’Hold’Em, nel Razz come in ogni variante stud potete sfruttare il vantaggio di avere informazioni non soltanto sulla vostra mano, ma anche su quelle avversarie.
Infatti, ricordandovi le carte basse esposte, comprese quelle foldate, potrete determinare con buona approssimazione quando il vostro progetto sia davvero valido o meno. A poco serve un ottimo progetto se gli out per chiuderlo sono quasi tutti bruciati, rendendovi di fatto drawing dead o quasi.
Così facendo, quando calcolerete le pot odds potrete eliminare diversi out che sono già usciti, e questo vi garantirà un eccellente vantaggio sugli avversari che non saranno in grado di fare altrettanto”.