
Decision point sullo short stack
In un torneo di no-limit hold'em, l’action arriva ad uno un giocatore short stack che shova dal cutoff.
Il bottone passa e tu sei sullo small blind con 8 8 {8-Spades} {8-Clubs}. Ora tocca a te e devi decidere cosa fare.
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L’All IN dello short stack
Questo giocatore è andato all in dal cutoff per soli 2.4 big blind. Il suo range di mani dovrebbe essere molto ampio.
Siamo molto più avanti di quel ramge con la nostra coppia di otto, quindi il fold in questo spot non è un'opzione.
L'unica domanda è se dovremmo chiamare, controrilanciare o andare all in.
Chiamare questo all-in crea un'opportunità per il big blind di squeeze-shovare per isolare l'all-in iniziale.
Se chiamiamo, ci sono molte mani con due overcard rispetto alla nostra coppia di 8 che potrebbero spingere dal BB costringendoci al fold..
Con mani che hanno molta equity ma sono vulnerabili alle overcard (esattamente come la nostra coppia di 8), è fondamentale evitare all-in multi-way e isolare lo short stack.
Non dare possibilità al Big Blind
Non vogliamo indurre il big blind dietro di noi a chiamare.
Dopo aver deciso di rilanciare sullo short, dobbiamo scegliere tra re-raisare un importo minore o andare all in.
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Non vogliamo dare al big blind la fold equity percepita su uno shove per gli stessi motivi per cui non vogliamo indurre uno shove dal big blind chiamando l’all in dello short.
Il nostro 8 8 è troppo vulnerabile per indurre ulteriori azioni e non abbiamo lo stack adatto per provare a raise foldare in caso di nostra 3Bet e shove del Big Blind.
Andare all-in è la miglior giocata.