Vai al contenuto

La coppia di 8 sullo shove dello short stack: call, re-raise o all in?

Short Stack
All In dello short stack

Decision point sullo short stack

In un torneo di no-limit hold'em, l’action arriva ad uno un giocatore short stack che shova dal cutoff. 

Il bottone passa e tu sei sullo small blind con 8 8 {8-Spades} {8-Clubs}. Ora tocca a te e devi decidere cosa fare.

Se vuoi, puoi scoprire QUI i bonus SENZA DEPOSITO dei principali concessionari legali italiani

L’All IN dello short stack 

Questo giocatore è andato all in dal cutoff per soli 2.4 big blind. Il suo range di mani dovrebbe essere molto ampio. 

Siamo molto più avanti di quel ramge con la nostra coppia di otto, quindi il fold in questo spot non è un'opzione. 

L'unica domanda è se dovremmo chiamare, controrilanciare o andare all in.

Chiamare questo all-in crea un'opportunità per il big blind di squeeze-shovare per isolare l'all-in iniziale. 

Se chiamiamo, ci sono molte mani con due overcard rispetto alla nostra coppia di 8 che potrebbero spingere dal BB costringendoci al fold..

Con mani che hanno molta equity ma sono vulnerabili alle overcard (esattamente come la nostra coppia di 8), è fondamentale evitare all-in multi-way e isolare lo short stack. 

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Non dare possibilità al Big Blind

Non vogliamo indurre il big blind dietro di noi a chiamare.

Dopo aver deciso di rilanciare sullo short, dobbiamo scegliere tra re-raisare un importo minore o andare all in.

Se vuoi, puoi scoprire QUI i bonus SENZA DEPOSITO dei principali concessionari legali italiani

Non vogliamo dare al big blind la fold equity percepita su uno shove per gli stessi motivi per cui non vogliamo indurre uno shove dal big blind chiamando l’all in dello short.

Il nostro 8 8 è troppo vulnerabile per indurre ulteriori azioni e non abbiamo lo stack adatto per provare a raise foldare in caso di nostra 3Bet e shove del Big Blind.

Andare all-in è la miglior giocata.

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI