Leonardo Tononi l’abbiamo conosciuto appena sbarcato a Malta, quasi un anno e mezzo fa, in uno dei primi giorni della sua avventura nel grinding dot com: ragazzo solare, educato e con una grande passione per il poker.
Ha vinto da poche ore l’High Roller ICOOP su PokerStars.it con il nick RookieLE, assicurandosi più di 25.000€. Una bella vincita, al termine di quasi 13 ore di gioco.
In questo Articolo:
- 1 Sei appena tornato in Italia e subito hai centrato il braccialetto ICOOP… Come è andato il torneo?
- 2 Ti abbiamo visto al Battle of Malta un po’ scoraggiato.
- 3 I tuoi programmi per l’Italian Championship Online of Poker?
- 4 Una sorta di dipendenza?
- 5 La tua avventura a Malta come è iniziata?
- 6 Ci sono difficoltà nel grindare sia sul com che sulle piattaforme italiane?
- 7 Ma il poker online italiano è più semplice?
- 8 C’è molta differenza vero?
- 9 E i giocatori amatoriali?
- 10 Però sul dot it le strutture sono molto più deep e quindi immagino che i range siano differenti ed anche la fold equity sia differente rispetto al dot com.
- 11 Penso che questi aspetti siano ancora più chiari nel live. Certe mosse le devi fare in base agli avversari e al flow della partita?
- 12 Sul dot com gli swing per voi torneisti sono sempre violenti nel bene e nel male, come ti sei abituato a questo aspetto?
- 13 Sul com quindi il field è molto aggressivo? Cosa hai imparato di più dal com. Su quale aspetto sei migliorato molto?
- 14 Ho notato una cosa soprattutto nei live, proprio in late stage, nei tornei importanti come EPT, Battle of Malta, WSOP: i giocatori dilettanti italiani rinunciano a giocare in quella fase ed alla fine muoiono di bui.... Stiamo parlando di dilettanti o semi professionisti, sia ben chiaro, non di pro. Per i players stranieri però non è così: in genere, gli amatori stranieri non si comportano in questo modo. Questo difetto del giocatore italiano medio deriva proprio dalla scarsa abitudine a giocare sul dot com?
- 15 A chi dedichi questo bellissimo braccialetto ICOOP?
Sei appena tornato in Italia e subito hai centrato il braccialetto ICOOP… Come è andato il torneo?
Sono cresciuto in maniera graduale nel day 1 e il giorno dopo ero fanta deep, con uno stack di circa 40.000 chips quando i bui erano 500. Non immaginavo di giocare così tante ore e, se ti devo dire la verità, non ci credevo molto. Il periodo non è dei migliori. Sono in run negativa, anche questo ICOOP stava andando male per me. Ho fatto un settembre meraviglioso, ottobre e novembre molto male, ero giù di corda.

Ti abbiamo visto al Battle of Malta un po’ scoraggiato.
Non sono riuscito a vincere una mano con top range e sono uscito fuori dopo un’ora di gioco. Che dire?
I tuoi programmi per l’Italian Championship Online of Poker?
E’ stato il mio ultimo torneo prima del viaggio in India. Vado per un mese, sarà un modo per rilassarmi, una sorta di vacanza spirituale. E’ una cosa che volevo fare da tempo. Un anno di grinding a Malta è molto intenso, ti svuota di ogni energia. Quando vivi con altri due players, da una parte è positivo e profittevole perché studi e ti confronti molto. Un percorso di crescita comune. Però dall’altra è anche più stressante perché non stacchi mai la spina. Anche quando esci con gli altri grinder, alla fine l’argomento principale è sempre il solito.
Una sorta di dipendenza?
Entri in un vortice di solo poker, molto pericoloso, ho intenzione di andare in India, sono certo che mi servirà per migliorare in tanti aspetti.
La tua avventura a Malta come è iniziata?
I primi passi l’ho fatti con PokerMagia qui a Malta, mi ha aiutato molto a crescere e credere in me stesso, affrontando un field a me sconosciuto. Grazie alla scuola sono cresciuto parecchio sul dot com. Però più crescevo su queste piattaforme e più mi allontanavo dal dot it.
Ci sono difficoltà nel grindare sia sul com che sulle piattaforme italiane?
Sono due giochi differenti. Non è semplice combinare entrambi. Avevo molti più tavoli com, solo che sui tavoli it facevo le stesse cose che facevo sulle rooms estere e sbagliavo.
Ma il poker online italiano è più semplice?
Tutti sono convinti che il .it sia fanta profittevole. Fino a ieri i risultati, a dire il vero, non me lo dimostravano, con l’ICOOP si, ma voglio andarci piano e valutare dopo un campione di giochi più ampio, prima di poter dire che posso battere il dot it.
C’è molta differenza vero?
Si esattamente, i range e le dinamiche cambiano molto, all’estero i reg sono molto molto preparati mediamente, ti mettono più in difficoltà.
E i giocatori amatoriali?
Sul com, il gioco sia del giocatore amatoriale che del reg è incentrato nel mettere difficoltà l’oppo in ogni spot.
Però sul dot it le strutture sono molto più deep e quindi immagino che i range siano differenti ed anche la fold equity sia differente rispetto al dot com.
Si, senza dubbio è tutto una catena, nel .it le strutture ti permettono di missare certi spot (anche se non è una cosa con cui vado ancora d'accordo), che sul .com non si potrebbero mai missare. Ma in fin dei conti credo si riduca tutto ad una questione di adattamento al field. Nel poker è tutto relativo e tutto oppo dependent, in particolare sono sempre più convinto che gli MTT siano un gioco molto situazionale. Poi c'è chi lo chiama timing, chi run, e chi "essere miracolati".
Penso che questi aspetti siano ancora più chiari nel live. Certe mosse le devi fare in base agli avversari e al flow della partita?
Si esattamente, credo sia totalmente sbagliato approcciarsi live contro un signore di 60 anni, come se si stesse giocando on line contro Escobar.
Sul dot com gli swing per voi torneisti sono sempre violenti nel bene e nel male, come ti sei abituato a questo aspetto?
Su PS.com la run è qualcosa di incredibile. Non ci credi finché non la provi, qualcosa di inspiegabile. Ci sono persone che perdono per periodi lunghissimi e poi trovi players che vincono un miliardo in pochissimi game.
Sul com quindi il field è molto aggressivo? Cosa hai imparato di più dal com. Su quale aspetto sei migliorato molto?
Si, Una cosa di cui sono felice è che mi ha insegnato ad affrontare le late stage e a sopportare gli infiniti pre final table. Le late stage non sono quasi mai semplici, soprattutto quelle dei tornei ad abi alto. Ci si ritrova spessissimo gente con migliaia di games alle spalle, e migliaia di dollari vinti.
Ho notato una cosa soprattutto nei live, proprio in late stage, nei tornei importanti come EPT, Battle of Malta, WSOP: i giocatori dilettanti italiani rinunciano a giocare in quella fase ed alla fine muoiono di bui.... Stiamo parlando di dilettanti o semi professionisti, sia ben chiaro, non di pro. Per i players stranieri però non è così: in genere, gli amatori stranieri non si comportano in questo modo. Questo difetto del giocatore italiano medio deriva proprio dalla scarsa abitudine a giocare sul dot com?
Si credo sia proprio per quello, i classici italiani sono abituati ad aspettare, mentre sul com il fish è abituato a vedere infinita aggressività ai tavoli, dunque sanno già come adattarsi "a loro modo": splashano molto di più e dunque anche se lo fanno in modo casuale, è un gioco che può mettere in difficoltà, sicuramente più di un gioco chiuso e scontato.
A chi dedichi questo bellissimo braccialetto ICOOP?
Lo dedico a tutti i miei amici e coinquilini con cui studio e mi confronto, a preda, folliabart e camosh che mi hanno tifato fino all’ultima mano. Dopo l’India voglio ritornare in forma e combattivo, ho bisogno di ricaricare le pile dopo 2.000 games negli ultimi due mesi e grazie ancora a Pokermagia e a coach Paolo Ciuffi, lui mi ha dato tanto sotto parecchi punti di vista, è il mio maestro.