Nel corso del podcast di Joey Ingram, il professionista polacco "limitless" ha svelato un curioso retroscena sull'inizio della sua carriera ai tavoli di cash game di Pokerstars.com. Durante la chiacchierata in diretta streaming, un osservatore ha scritto in chat di essere stato a lungo convinto che "Limitless", giovane grinder in grado di salire dai microstakes al NL 80.000 in due anni, fosse in realtà un bot.
Viktor (questo il suo nome, il cognome non è noto) ha riso di fronte a questa affermazione, ma poi ha spiegato che la security di Pokerstars aveva avuto gli stessi dubbi sul suo conto.
"Sì, molte persone erano convinte che fossi un bot. Il motivo è che giocavo tantissimo a limiti alti e per tante ore di fila. Ho una storia divertente su Pokerstars, che aveva dubbi simili visto che non avevo grindato i micro e i low stakes sul loro sito e mi sono presentato subito ai midstakes. Quando ho depositato e ho iniziato a grindare pesantemente ho subito ricevuto una email da Pokerstars nella quale mi veniva chiesto di spiegare dove avevo imparato a giocare in quel modo".
Viktor rivela quanto Pokerstars renda difficile la vita di un cheater, perché i controlli sono estremamente accurati.
"Ho dovuto spiegare tante cose su di me e sul mio gioco, soprattutto dopo aver fatto richiesta di giocare ai tavoli high stakes. Per giocare oltre a certi limiti è necessario presentare il proprio profilo completo al reparto sicurezza. Ti fanno un sacco di domande sulle tue mani per vedere se sei tu a giocare e sai quello che fai".
Il forte reg high stakes ha ammesso che i controlli erano molto approfonditi e non è stata una passeggiata stare dietro alle richieste di Pokerstars. Anche se la sua scalata verso i tavoli nosebleed è stata leggermente rallentata dalla scrupolosità del reparto sicurezza della picca rossa, Viktor è contento di sapere che la poker room è costantemente monitorata.
"Alla luce di tutto ciò sono convinto che abbiano degli ottimi strumenti per scovare i bot. Se spuntassero dei bot ai limiti più alti se ne accorgerebbero subito. So per certo che hanno bannato due nuovi giocatori recentemente per questo motivo".
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Infine, non poteva mancare la domanda generica sui bot: cosa ne pensa un top player come "limitless" dell'Intelligenza Artificiale applicata al poker?
"Se i bot mi preoccupano? Considerando i limiti a cui gioco direi proprio di no", ha spiegato. "Il field è ristretto e si noterebbe subito la presenza di un bot. Ai micro stakes il discorso potrebbe essere diverso perché il field è molto più grande, ma se dovessi scegliere la tipologia più a rischio direi l'heads-up cash game, che è un gioco quasi risolto. Nel 6-max e nel 9-max non ho preoccupazioni, anzi, sono molto positivo a riguardo".