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MTT: come scegliere se openraisare o andare all-in?

Quando si è dei giocatori di tornei non troppo esperti, si può cadere nell'errore di confondere una giocata unexploitable con una ottimale: Walter "JLizard" Wright ci aiuta a mettere ordine.

Anzitutto, cosa si intende quando si definisce un all-in unexploitable? In sostanza, si tratta di un all-in preflop dove, a prescindere che i nostri avversari chiamino o meno, nel lungo periodo guadagneremmo delle fiches. Già, ma quante?

Il punto, infatti, è che se anche un all-in preflop di quel tipo ci consente di accrescere il nostro stack nel lungo periodo, questo non significa che non esistano altre giocate ancora più profittevoli, ovvero ottimali.

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Immaginiamo per esempio di trovarci sul bottone con a j ed uno stack di 20 big blinds. Quando tutti foldano, se noi andiamo all-in facciamo una giocata unexploitable, ma probabilmente impediamo ai giocatori sui bui di commettere alcuni "errori".

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"Aprendo il gioco con una size standard, darete la possibilità ai vostri avversari di 3-bettare all-in con mani che dominate - spiega Walt -  queste stesse mani è invece molto probabile che foldino in caso di un all-in diretto da parte vostra".

In caso i giocatori sui bui siano abbastanza aggressivi, potrebbero infatti 3-bettare all-in mani come q j , j 10 o a 9 , convinti di avere fold equity, mentre noi abbiamo già deciso di chiamare.

La stessa situazione può presentarsi in una guerra di bui, quando tutti foldano e noi siamo sullo small blind con una mano come k j . Anche in questo caso, nonostante l'all-in diretto sarebbe unexploitable non darebbe l'opportunità di 3-bettare all-in a re o jack peggiori, tutte mani che dominiamo e con cui saremmo ben contenti di giocarci l'intero stack preflop.

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