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Prendersi delle pause corrette, non solo a Natale, vi porterà a riprendere più gagliardi!

È vero che il poker va preso sul serio nella misura in cui lo stiate affrontando per arrivare a certi risultati, ma spesso ci si dimentica che occorre partire dal presupposto che esso sia un gioco e come tale dovrebbe divertire. La pause corrette ci saranno di aiuto.

Divertirti e cerca di non annoiarti. 

Se hai mai svolto un lavoro da “colletto blu”, ma anche qualcuno piuttosto stressante all'interno di un ufficio, saprai anche con una certa sicurezza che sedersi su una poltrona, con l’aria condizionata, per poi accendere un computer e giocare a carte, la differenza non è poca. 

Tutti noi abbiamo iniziato a giocare perché attratti dal divertimento, dall’adrenalina che ci da vincere una mano, battere i nostri avversari a seguito di una combinazione di gioco o perché siamo semplicemente stati bravi. 

Nella mia carriera ho capito che i giocatori più bravi sono quelli che ancora oggi, dopo tanto tempo, trovano nel poker un’opportunità ma, sempre e comunque, divertente”. 

Pause corrette

Le parole sono sempre quelle di Alexander Fitzgerald, il cui pensiero è stato raccolto un paio di settimane da Pokernews, per provare a dare i migliori consigli affinché non ci troviamo ad essere delle meteore. 

Estromettersi volontariamente dal mondo reale solo perché si pensa di svolgere il mestiere del professional poker player, è sempre un concetto che prima o poi ci punirà. 

A volte alcuni si prendono talmente sul serio che si dimenticano che il poker è comunque un gioco ed è un gioco divertente. 

L’idea di proiettarsi verso una professione come quella del pokerista senza lasciare una porta aperta allo sport praticato, all’uscita per un aperitivo e perché no, a prendersi pura del proprio cane o alla pulitura del garage di famiglia, o ancora al volontariato, ci taglia fuori piano piano da tutte le altre attività che ci terranno vivi dentro e fuori. 

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Appiattirsi di fronte a un computer senza lasciarsi cullare dal mondo, è uno degli errori più grandi che si possano fare e che prima o poi pagheremo. 

Inoltre, se pensiamo che il poker ci dia sempre la possibilità di tornare in corsa, di riprenderci tra un giorno, tra una settimana, tra un mese, perché perdersi tutto il resto?  Il poker ci aspetta, ma non solo. 

Un week end, oppure una giornata fuori, o ancora un’attività che possa distrarci per un ristretto periodo di tempo, ci porteranno a riprendere a giocare con rinnovata voglia e attenzione. 

Basta provare! Non fate che diventi un’attività alienante, diversificate i vostri interessi e pure il vostro poker ne trarrà giovamento. 

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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