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Phil Hellmuth e il two barrel bluff di Shawn Buchanan

Ancora per la rubrica “La mano della settimana”, quest’oggi Phil Hellmuth ci racconta di uno spot verificatosi all’ultima tappa del World Poker Tour.

“Nutro grande rispetto per il gioco di Shawn ‘Buch’ Buchanan. Lui è un torneista canadese tra i più forti al mondo, e ci siamo scontrati parecchie volte compreso al final table al WPT Championship del 2010.

Buch è un player super-aggressive, e non ha paura di provare grossi bluff. E quando poi gli capita qualcosa di forte, potete scommetterci che riesce a vincere piatti enormi. Nel dicembre del 2010, Shawn è finito al mio stesso tavolo al WPT Doyle Brunson Five Diamond World Poker Classic del Bellagio di Las Vegas, ed è lì che gli ho visto giocare questa mano.

Con bui 800/1.600 e ante di 300, Buch apre da middle position per 4.000 con k j . L’oppo da small blind si adegua per il call e lo stesso fa il Big Blind che va praticamente all-in visto che gli rimanevano davanti soltanto 1.200 chips. Il flop porta 7 5 5 con il piatto principale da 6.000 chips e il secondario da 5.800.

L’avversario dal piccolo buio fa check Shawn Buchanan ha vinto un titolo del World Poker Tour nel 2007 al Mandalay Bay Poker Championshipe Shawn punta 8.000 trovando il call. Il turn è un 5 e l’altro fa ancora check. Buch spara allora 15.000 e la bet si rivela giusta per far foldare l’avversario. Col piatto principale ancora in gioco, lo short dal Big Blind mostra un fantastico j 3 e... indovinate un po'? Al river scende il 3 che gli consegna un piatto da 6.000 chips.

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Ridiamo un’occhiata alla mano: l’open-raise di Buch per 2,5 BB è ormai standard di questi giorni. Sul flop, lui ha aggredito parecchio puntando 5 BB come continuation bet con il nulla. Devo dire che questa mossa mi è piaciuta molto: le c-bet sono assolutamente comuni nei tornei di questi tempi, e la sua indicava parecchia forza considerando che c’era già un altro player in all-in. Lo stesso dicasi per il turn: ha fatto qualcosa come 10 volte il big blind ancora con niente in mano, e mi piace parecchio questa aggressività controllata per quel particolare spot. Evidentemente aveva una buona lettura dell’avversario tanto da fargli ritenere che fosse weak, tipo con un flush draw, un progetto di scala oppure una coppietta come 44 o 33.

Per chi non fosse troppo pratico, la sua azione tra flop e turn si chiama two barrel bluff, e mi chiedo se Buch ne avrebbe sparata una terza nel caso l’altro avesse chiamato quei 15.000. Probabilmente no, ma chi può dirlo? Se vi capita d’incontrarlo al tavolo, comunque, ricordatevi di non sottostimare il coraggio di questo ragazzo.”

Phil Hellmuth

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