Chi gioca PL2000 solitamente non è certo un novellino, ma questo non significa che non possa commettere errori, e sotto l'occhio clinico di Phil Galfond quando si fa uno sbaglio inevitabilmente salta fuori.
Hero sta giocando in heads-up con un altro regular del livello, su cui però non ha informazioni. La sua sensazione è che si tratti di un avversario aggressivo, e che potrebbe essere un po' tiltato a causa di una mano persa in precedenza, dove i due sono andati ai resti al flop in un piatto 3-bettato, in una situazione di coinflip.
Gli stack effettivi sono di 100 big blinds, ed hero decide di difendere il grande buio chiamando con q 8 a 3 . Su flop q 4 9 hero si limita a check callare una continuation bet di 80 dollari su un piatto di 130, ma è al turn che le cose si fanno più interessanti.
Il 3 consegna infatti ad hero una two pair unita ad un progetto di colore, ragione che lo spinge a check/raisare pottando la second barrel da 220 dollari da parte di villain, che però chiama. Su river k hero decide di check/callare l'all-in da 921 $ su un piatto di ormai 2.167 $, ma perde quando allo showdown gli vengono mostrate j 7 10 4 , ovvero una scala.
"Mentre stavo giocando ho pensato che check/raisare fosse un'opzione migliore rispetto al check/call - spiega il grande buio - perché abbiamo una mano abbastanza vulnerabile, ed un flushdraw. Tuttavia, il problema è che quando lo small blind chiama gli rimangono dietro ancora 46 big blinds, e quindi può giocare piuttosto bene al river".
A Phil Galfond il check/raise al turn non piace, vediamo perché: "Non penso la tua giocata sia terribile, ma assolutamente non necessaria. Quando potti al turn non estrai molto valore, perché comunque non riusciresti a fargli foldare né mani migliori né draw con buona equity ed implied odds. Il fatto che qui lui abbia mostrato di aver chiamato con un draw con poca equity non significa che è quello che abbia mediamente qui".
Se quindi non check/raisiamo per valore lo facciamo per protection, ma la nostra mano ne ha bisogno? Non secondo "OMGClayAiken", che prosegue: "I rischi di mettere molto denaro nel piatto da sfavorito non sono compensati dalla protezione che ottienci check/raisando, il tuo avversario qui può avere facilmente Q9 o anche Q4. Anche se hai il flushdraw, quando finisci ai resti al turn stai mettendo a repentaglio un sacco di big blinds con poca equity".
Se hero avesse avuto una mano come q 8 a 9 , in quel caso il check/raise sarebbe piaciuto molto di più a Phil Galfond: "Non perché mi aspetti che tu possa estrarre molto valore da made hand peggiori - si affretta a precisare - ma perché i rischi che ti assumi sono inferiori, visto che non puoi scontrarti con una doppia coppia migliore".
Uno scenario che in questo caso non si è verificato, ma che come detto secondo lo statunitense con la mano di hero rischia di presentarsi troppo spesso.