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Freeroll

Poker moderno: si può ancora cominciare con free roll e play money?

In una ventina di anni scarsi, da quando cioè il gioco del poker moderno ha cominciato ad insediarsi nelle abitudini di alcuni dei nostri giocatori, diventando nel tempo un fenomeno di massa, per poi assestarsi al livello odierno, abbiamo consigliato di provare a cominciare, più che altro come nave-scuola per imparare regole e dare del tu alle vostre room preferite, dai play money, e dai free roll, il gioco possibile senza la spesa di soldi.

Si può ancora fare col Play Money?

Lo spunto per questo pezzo è sorto in me quando sono casualmente capitato in alcuni articoli che trattano con una certa competenza questo argomento.

Sono rimasto particolarmente colpito dalle idee di alcuni degli autori di questi articoli.

Avendo abbandonato da tempo quel momento della mia vita, ho sempre pensato che cominciare dal play money, in un momento storico come il nostro, non potesse essere la scelta corretta.

Nella mia testa sono presenti ricordi troppo negativi. Non c'è nessuna tecnica, nessuna strategia, pochi frangenti in cui sia possibile imparare qualcosa.

È vero, questo è innegabile, che chi è totalmente a digiuno, può familiarizzare coi comandi della lobby. Ma poi? C'è dell'altro?

Se cambiano le percentuali

Non è un segreto per nessuno che a uscire vincitore dalle partite di poker, facendolo regolarmente, forma una percentuale che, a seconda dei contesti, dei livelli e della frequenza di vincita, varia dal 5% al 10%.

Il passo successivo a quello del gioco per divertimento, quindi senza soldi, è quello dei free roll.

Va distinto dal primo in virtù del fatto che coi free roll continui a non pagare un costo di iscrizione, ma se arrivi a premio cominci a costruirti un bank roll. Una base monetaria dalla quale partire.

Come vi sarete resi conto, è già un passaggio successivo, ma l'altra parte della medaglia, non è affatto foriera di buone notizie.

Vincere costantemente nei free roll è ancora più difficile rispetto a quando giochi spendendo dei soldi. Non è tanto un discorso di capacità tecniche, vostre o del field, qui si tratta di vera e propria pazienza che va in frantumi.

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Lungo e tortuoso è il cammino dei free roll e, a meno che tu non gli dedichi un periodo lungo delle tue giornate e sei disposto a vincere somme irrisorie dopo ore e ore davanti al computer, allora è una somma algebrica che non vale mai la candela. Anche e soprattutto a livello, chiamiamolo così, didattico.

Le prime strategie

Imparare a giocare a poker significa sostanzialmente prendere coscienza di migliaia di informazioni. Se giochi molto a poker, arrivi a prevedere quali carte non ha l'altra persona, impari i range, impari a capire cosa siano le bad beat. Impari ad affrontare varianza e tilt.

Si può fare questo coi free roll? Dipende da quanta pazienza hai da mettere a disposizione per questo tipo di obiettivo.

Il poker è un gioco che è sostanzialmente stato inventato per vincere i soldi all'avversario. Se si gioca per niente, o per cifre irrisorie, e per irrisorio parliamo di pochissimi centesimi, viene a mancare l'essenza stessa del gioco. A meno che, ci ripetiamo, non siate interessati a trascorrere tanto tempo con una seria probabilità a non migliorare quasi mai.

I canali per farlo, invece, ci sono tutti, a partire dal nostro portale, pieno di articoli per i principianti. E ci sono delle partite, parliamo sia di tornei che di cash game, che possono fare al caso vostro.

In questo modo si raggiungono tutti i target. Si spendono cifre molto basse, anche qui parliamo di centesimi, ma con la possibilità di portare a casa vincite un pochino più sostanziose.

La scelta del free roll è decisamente interessante per chi vuole cominciare a bassi ritmi e il divertimento è assicurato. Per cominciare a imparare giocando, i micros sono quello che ci vuole.

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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