In un aggiornamento pubblicato lo scorso 8 luglio, partypoker ha annunciato di essere riuscita a sgominare una ‘banda’ virtuale di ben 67 account bot, recuperando oltre 30.000 dollari che erano stati sottratti ingiustamente agli utenti della sesta poker room mondiale. Proseguono dunque gli sforzi delle sale da poker online, sempre più sul pezzo e all’avanguardia nella lotta contro i bot.
Nel comunicato di qualche settimana fa, la sala da poker ha spiegato di aver fermato 67 bot durante il mese di giugno, specificando come 63 dei 67 account chiusi fossero attivi sulla piattaforma .com, mentre gli altri quattro giocavano sul .eu.
Nello specifico, sono stati recuperati $24.257 dai 63 bot che infestavano la piattaforma internazionale, mentre altri $9.960 (circa €8.888) dagli altri 4 presenti nel network europeo.
Il problema dei bot
Per chi ancora non li conoscesse, i poker bot non sono altro che software che prendono il controllo di un account giocando in maniera automatica, attraverso complessi algoritmi che si basano sulla GTO (Game Theory Optimal), dando quindi ai giocatori che li utilizzano uno svantaggio illecito.
Anche se un bot difficilmente sarà capace di battere i giocatori di alto livello, negli ultimi anni i software sono migliorati a tal punto da mettere in seria difficoltà soprattutto i giocatori amatoriali. Da quando è esploso il problema, ad ogni modo, tutte le poker room legali e regolamentate si sono fatte in quattro non solo per debellare i bot, ma anche per anticiparne le mosse.
Partypoker, e in generale tutte le sale online, sottolineano spesso l’importanza che ricoprono gli utenti legittimi nella lotta ai bot, incoraggiandoli a segnalare qualsiasi tipo di attività sospetta.