Introdotto da Ed Miller nel suo libro del 2007 “Professional No Limit Hold’em: Volume 1”, il concetto di SPR/Stack-to-pot ratio nasce con l’intento di aiutare i giocatori a conoscere esattamente quali rischi prendere o evitare dopo che il dealer abbia distribuito il flop.
L’equazione di Miller si presenta in questo modo: SPR = EPS / FPS, dove EPS sta ad indicare l’Effective Stack Size (la misura dello stack effettivo) e FPS si riferisce al Flop Pot Size, ossia la grandezza del piatto al flop.
Per stack effettivo s’intende quello più piccolo a disposizione di qualsiasi player ancora nella mano al flop, dato che rappresenta l’ammontare massimo che lo stesso può giocarsi. Il valore calcolato con l’SPR può essere considerato come il rapporto rischio/beneficio per ogni mano di Texas Hold’em, per cui un SPR alto rappresenterà una situazione più pericolosa e viceversa. Tenete inoltre a mente che l’SPR può essere utilizzato soltanto al flop e non al turn e al river.
Secondo Miller, con un SPR minore o uguale a 6, il rischio di procedere post-flop è basso. Buone mani da giocare in queste condizioni saranno le overpair, le top pair e le bottom two pair. Se ad esempio abbiamo AK sul flop K 9 8 rainbow, e nel piatto ci sono 10 euro con stack effettivo di 30, l’SPR sarà pari a 3 e se puntiamo al flop e riceviamo un raise ci troveremo in una situazione più comoda per chiamare o pushare, visto che non avremo particolare timore di successive bet al turn o al river.
Per un SPR compreso fra 7 e 16, il rischio sarà moderato. In un intervallo del genere, le mani buone da giocare saranno le top two pair, i set, i colori, le scale e le discrete drawing hand.
Infine, per SPR pari o superiori a 17, il rischio diventa alto. In tali situazioni sarà meglio procedere con set, drawing hand forti e flush e scale alte. Considerando lo stesso esempio di prima ma ipotizzando che oltre al piatto da 10 euro lo stack effettivo sia questa volta di 200, l’SPR sarà pari a 20. Se puntiamo al flop e riceviamo un rilancio, ci troveremo in una situazione tricky dove potremmo comunque avere la best hand ma potremmo non essere pronti a committarci con soltanto una top pair.
In un prossimo articolo analizzeremo più in dettaglio l’applicazione pratica dello Stack-to-pot ratio grazie ad un prezioso intervento, sul forum di TwoPlusTwo, da parte dell’utente DonkDonkDonkDonk.