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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (5° parte)

Come già specificato nell’articolo precedente, la scelta delle starting hand nel Pot Limit Omaha è fondamentale, così come lo è d’altronde in ogni forma del poker.

In questa particolare variante, dovremo cercare quattro carte che lavorino insieme, e non semplicemente delle mani di partenza che includano una o due forti nel Texas Hold’em. Per esempio, qualcosa come j j 2 7 viene spesso sopravvalutata dai principianti del PLO soltanto perché contiene una coppia di Jack. Lo stesso discorso vale anche per a q 8 8 , che comprende due mani decenti dell’Hold’em.

In realtà, combinazioni del genere sono poco coordinate fra loro, mentre lo stesso non si può dire per a k a j , la miglior mani di partenza nell’Omaha. In questo caso, infatti, avrete AA, KK e due combinazioni diverse di AK suited.

Altri esempi di combinazioni che lavorano bene insieme sono: q j 10 9 , k k q j , q q j 10 oppure a a 3 4 , a a k q , 8 7 6 5 e così via.

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Appare chiaro, quindi, che dovrete cercare mani che hanno del potenziale per chiudere set, scale e colori. Per capirci, immaginate di avere a a j 10 su un flop a k q : avrete top set, scala massima e il nut flush draw. Inoltre il j potrebbe farvi chiudere addirittura una scala reale.

Questa allora la lista delle 30 migliori mani di partenza nel Pot Limit Omaha:

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