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Silvio 'yowadad' Festa racconta il secondo posto al Sunday High Roller: "ho scoperto il poker quando Mattia ha iniziato il suo percorso"

Al Sunday High Roller di PokerStars Poker / Sisal Poker di questa settimana un nickname ha catturato la nostra attenzione. Al secondo posto si è infatti classificato il player 'yowadad': il nickname ci ha fatto ipotizzare qualche collegamento con Mattia 'yowatchmewin' Festa, che come diminutivo usa spesso appunto 'yowa.'

Da una messaggiata su WhatsApp con Mattia è arrivata la conferma.

Il runner-up del domenicale high-stakes è effettivamente suo padre: ecco quindi il racconto di Silvio 'yowadad' Festa.

Le prime mani grazie a Mattia

Per iniziare, Silvio racconta che il suo percorso pokeristico è legato a doppio filo a quello del figlio.

"Ho iniziato a giocare a poker quando ha iniziato Mattia il suo percorso, che io e sua madre abbiamo inizialmente avallato non con pochi dubbi. Poi ovviamente non ce ne siamo pentiti. Forse Mattia non ha fatto grandissimi risultati a livello di vincite e di tornei, ma è un ragazzo in gamba che si è saputo far conoscere da questo pubblico per cui ha creato dei nuovi canali, anche su Twitch dove credo sia stato il primo streamer in Italia a proporre un concept nuovo, che ha fatto conoscere e apprezzare. Diciamo che nel tempo si è creato il suo pubblico e poi ha fatto tante altre cose."

Dal satellite

Il secondo posto di Silvio Festa al Sunday High Roller è ancora più clamoroso se pensiamo che si è qualificato al torneo high stakes grazie a un satellite.

"Non essendo un giocatore professionista o un regular non ho intenzione di spendere quei buy-in, specialmente per tornei di 250€. Mi diverto a fare satelliti e poi se li vinco gioco il torneo principale. Domenica sera non avevo sonno e mi sono iscritto a questo satellite che poi ho vinto. Quando sono entrato al Sunday High Roller avevo pochissime chips rispetto agli altri del tavolo, che avevano sei o sette volte il mio stack. Poi ho avuto la fortuna di trovare un paio di raddoppi e quindi mi sono posizionato quasi come loro. Piano piano, andando avanti, ho capito che era una serata che mi poteva dare qualche soddisfazione perché stranamente mi usciva qualche carta in più del solito, finché non mi sono trovato al tavolo finale."

La mano decisiva

Silvio racconta poi nel dettaglio la mano cruciale del suo tavolo finale, in cui ha foldato una bella doppia coppia sul push river dell'avversario, che a carte scoperte al river aveva chiuso scala. Ecco il video-replay dello spot:

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"Quella mano non mi ha fatto dormire per il resto della notte perché non avevo idea se avessi fatto la cosa giusta o no. Diciamo che a quei livelli, a un tavolo finale, quando trovi un reg che ti shova il doppio del piatto tendi a pensare subito a un bluff, ma in realtà quasi sempre ha il nuts. Pensandoci, AJ per il nuts lì aveva un senso, anche che mi seguisse prima su tutte e tre le strade perché comunque con con il Jack avrebbe fatto scala anche con un 9.

Quando è uscito il K io ho fatto doppia coppia e pensavo di avere la mano vincente, ma quando lui è andato all-in ho pensato che un reg non avrebbe giocato così AQ-AK. Forse io avrei potuto giocarli così ma non un reg. Purtroppo avevo pochi secondi per fare tutti i ragionamenti ma ho pensato effettivamente che il K potesse avergli fatto chiudere la scala massima. Facendo un ragionamento all'inverso, AJ era effettivamente la coppia di carte più logica che potesse avere in mano.

Siccome fino a quel punto nel piatto non avevo investito troppo, il fold è stata una scelta non dico quasi semplice, ma sicuramente logica. Per me comunque è stato un fold molto molto difficile da digerire, perché se avessi chiamato e vinto quella mano sarei balzato secondo se non proprio primo nel chipcount.

Ma come mi insegna mio figlio, i tornei si vincono o si va avanti anche con ottimi fold come questo, e infatti così è stato. Avrei perso e invece è stato un ottimo fold che mi ha fatto poi arrivare a giocarmi meglio la fase finale."

L'heads-up

Arrivato al testa a testa finale, Silvio ha alzato bandiera bianca contro un avversario che riconosce essere più navigato di lui.

"In heads-up ho perso contro un giocatore fortissimo. Ovviamente io non sono fortissimo in heads up, avrei dovuto studiare tutto quello che ha studiato mio figlio. Nei pochi secondi del fold che ho raccontato prima ho dovuto decidere io e mi è andata bene, ma tutto l'heads-up era difficile vincerlo contro un reg, tanto più che nel testa a testa ho visto veramente poche carte. L'inizio è stato carino perché ho avuto più carte e avevo quasi ribaltato la situazione degli stack, ma diciamo da metà heads-up in poi veramente non ho visto più una carta. Quindi onore al vincitore che sicuramente sarà un ottimo giocatore, ho visto che era molto aggressivo come giocava. Ma per me questo secondo posto è un ottimo risultato, sono contentissimo. Con questo premio mi farò le vacanze."

Giornalista
Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico si è appassionato al poker e dal 2012 è diventato il suo pane quotidiano. Intanto ha scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco. Vive in Maremma dove è riuscito a realizzare il sogno che aveva preso forma nella sua mente da piccolo davanti a un 486 con 4Mb di RAM, ovvero lavorare comodamente da casa scrivendo al computer. Laurea magistrale in scienze della comunicazione, da venti anni iscritto all'Ordine dei Giornalisti, prima di conoscere il poker si è occupato di cronaca sulla stampa quotidiana nazionale e di musica su quella periodica, quest'ultima soprattutto per entrare gratis ai concerti. Poi ha creato e diretto per cinque anni un freepress bilingue turistico-locale. Al termine di questa esperienza il suo percorso si intrecciò con il NLHE grazie a un amico che giocava su Full Tilt Poker.
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