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Simone Minali (Pokermagia): “sono partito da zero ed ho battuto i primi livelli nei microstakes: i miei consigli”

Simone Minali è un grinder emergente di Pokermagia: partito da zero, con conoscenze molto limitate nel poker (ma con una grande passione e determinazione) è partito dall’Academy della prima scuola d’Italia ed è riuscito a battere i primi livelli dei microstakes. Ha appena fatto level up al NL25 e ci racconta la sua esperienza.

Sei partito dall’Accademy di Pokermagia, è stata per te un’esperianza utile? 

Al mio ingresso nella Junior Academy le mie competenze in ambito pokeristico erano praticamente nulle. Il mio percorso di formazione nel cash game è iniziato solo grazie a Pokermagia quindi direi che sì, l’esperienza dell’Accademy è stata per me fondamentale.

Puoi raccontarci qual è stato il tuo percorso? 

Dopo le mani di selezione giocate al NL2 vengo stackato al NL5 da Magia a inizio ottobre 2018. A metà Novembre ricevo l’ok per il level up al NL10 e a febbraio 2019, dopo circa 75000 mani di NL10 con un EV BB/100 di 12, mi hanno detto che potevo grindare il NL25.

Chi è il tuo coach e chi ti ha seguito?

Dalla mia entrata nel progetto sono seguito da coach Francesco di Pokermagia senza il quale sicuramente con avrei raggiunto questi risultati, approfitto dell’intervista per ringraziarlo ancora.

Negli ultimi mesi ho avuto inoltre il privilegio di partecipare a lezioni di Franz Labate, fenomeno italiano del cash.

Hai appena fatto level up al NL25, quali sono i tuoi obiettivi nel poker? E’ ancora prematuro parlarne?

Da quando ho iniziato la mia avventura in questo gioco ho sempre cercato di non pormi troppi obbiettivi, da un lato per evitare di avere aspettative troppo pretenziose e dall’altro per non mettere alcun tipo di fretta al mio percorso di crescita pokeristica. Ora la sfida che mi si presenta è il NL25 e il mio unico obbiettivo su cui mi concentrerò nei prossimi mesi è battere il livello. Se poi in futuro i risultati ai tavoli continueranno ad essere positivi, forse qualche aspirazione più importante avrà motivo di prendere forma.

La tua storia dimostra che è ancora possibile la scalata nel poker online? Certo non è facile, non è una passeggiata. Esiste una ricetta per battere i primi livelli ai micro?

Sì, la scalata nel cash game è ancora possibile anche se sicuramente più difficile rispetto qualche anno fa. In realtà non credo di aver nessun tipo di segreto, sono dell’idea che i risultati in questo gioco siano diretta conseguenza di una corretta combinazione tra applicazione personale, strumenti tecnici a disposizione e ovviamente talento del giocatore.

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Hai battuto la giungla dei microlimiti. Hai consigli da dare ai grinder dei micro o comunque chi inizia oggi con il poker online?

I consigli che darei sono principalmente due: il primo è di partire dal basso. Sono dell’idea che per pensare di essere vincenti ad un livello bisogna quanto meno aver battuto il precedente. I giocatori che decidono di partire dal NL10 piuttosto che dal NL50 perché “tanto sono forte e i livelli più bassi già li batto” sono degli arroganti e la maggior parte di loro riceverà grosse delusioni da questo gioco.

Il secondo consiglio che darei a chiunque voglia studiare il cash è di assicurarsi di avere chi di competente con cui confrontarsi. Purtroppo e per fortuna la comprensione del gioco ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Pensare di essere competitivi ai tavoli nel 2019 perché si ha curiosato in qualche video online piuttosto che perché si ha letto qualche libro di autori famosi è piuttosto ridicolo.

Che action c’è in Italia ai micro e mid-stakes nel cash game?

In linea di massima il traffico ai micro e middle stakes italiani è buono, soprattutto se si grinda sulle grandi room come PokerStars o People’s Poker.

Che caratteristiche deve avere un cash gamer?

Freddezza, logica, obiettività, pazienza: penso siano tutti requisiti necessari per puntare ad essere un buon cash gamer. Ovviamente queste qualità non sono sufficienti: il NLH 100x è un gioco molto complicato in cui anche ai livelli più alti si ha sempre margine per migliorare.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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