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Errori nel poker

Poker ABC: tre errori che ti fanno sembrare inesperto al tavolo e come evitarli

Porsi al tavolo da poker nella maniera migliore, è una delle priorità che un giocatore di poker online, oppure live, deve cercare di mettere in atto per generare il proprio A-Game, o se preferite, la parte migliore del nostro modo di operare, senza dare a tutti la possibilità di pensare che si è dei giocatori occasionali.

Eppure, anche se non è facile accorgersene, soprattutto per chi ha cominciato a giocare da poco tempo, pur con tutta l'attenzione del caso, ci sono degli atteggiamenti, nel modo di fare, nel gioco squisitamente tecnico, o addirittura se forniamo tell inconsapevoli dei quali vorremmo fare sicuramente a meno, che dobbiamo sforzarci di eliminare ancor prima di sederci a sfidare i nostri avversari.

Abbiamo raccolto tre macro leak che possono destare quanto meno un sospetto nel corso della partita, che i polli al tavolo siamo proprio noi.

Stai chiamando tutte le mani in maniera passiva

E' uno degli errori più comuni che vengono fatti da chi sta cominciando a giocare da poco tempo, ci si innamora delle carte che si hanno in mano, in primis se chiamiamo preflop.

Al flop abbiamo il miraggio di poter chiudere un punto nelle strade successive e decidiamo di mettere. Al turn ci convinciamo che la nostra bottom pair possa essere buona e, soprattutto, la nostra coppietta può diventare un tris al river. E quindi chiamiamo ancora. E infine chiamiamo per curiosità anche al river ed ecco che abbiamo bruciato una parte importante del nostro stack.

E' un leak perché tutti i call che vengono effettuati senza le corrette probabilità di vincere un piatto, portano inesorabilmente a perdere denaro nel lungo periodo e spessissimo anche nel breve.

Giocare in maniera passiva in una modalità del genere, è sempre e comunque una cattiva idea, non porta alcun tipo di vantaggio e, soprattutto, mette in condizione gli avversari di trattarci un po' come vogliono, soprattutto quelli più esperti che si renderanno conto immediatamente di che pasta siamo fatti.

Come correggere

La prima domanda che bisogna farsi è la seguente: “Peggio di me cosa mi paga? Meglio di me cosa folda?” Se la risposta è “niente”, il call è spesso sbagliato.

Non è mai sbagliato, invece, pianificare la mano al flop e rivalutarla strada dopo strada in relazione alle carte che cascano e alle decisioni dei nostri avversari. La teoria del caos e fare tutto a caso, ci porterà a non avere più fondi per continuare a giocare: se chiami una puntata, sappi già su quali carte o azioni avversarie proseguirai e quando invece folderai.

Le size incoerenti

Anche se ai giocatori che hanno cominciato da poco tempo, la cosa potrà sembrare quanto mai singolare, i players dall'esperienza maggiore, riescono a capire quali sono le nostre qualità di giocatori, a seconda delle size che utilizziamo durante la partita, che sia un torneo o una sessione di cash game.

Le più comuni size di puntata che ci rendono nudi di fronte ai nostri avversari sono le seguenti:

  • Puntate minuscole quando si è forti “per farsi pagare”.
  • Bombe esagerate quando si è deboli “per farli foldare”.
  • Pattern ripetuti: sempre piccolo = forte, sempre grande = bluff.
Le size nel poker

Va da sé che è abbastanza comprensibile che un mix di questi errori ci metta a repentaglio agli occhi di chi avrà una lettura migliore della nostra, per cui il consiglio è quello che dovremo essere noi a miscelare le puntate.

Il concetto di size nel poker

Nel poker, la size è la dimensione della tua puntata o del rilancio e scegliere la size vuol dire decidere quante chip investire, di solito espresse in big blind o in percentuale del piatto.

La size incide su tre cose:

  • quanto diventa grande il piatto
  • le pot odds che offri all’avversario
  • la fold equity (quante volte fai passare i tuoi avversari).

In generale, size piccole costano poco e tengono dentro range ampi; size grandi proteggono mani forti e mettono pressione. Per cominciare: preflop spesso 2–2.5x; al flop circa 1/3 del piatto; turn/river 1/2–2/3.

L’importante è essere coerenti tra valore e bluff.

Come correggere

Non dare punti di riferimento, significa spesso bilanciare il gioco e utilizzare puntate sia piccole che grandi, sia quando abbiamo valore che quando siamo in bluff.

Proviamo noi a svelare il gioco dei nostri avversari e fermiamoci a pensare sempre per quale motivo venga operata una scelta. Se un nostro rivale ad un certo punto del piatto si inventa di sparare una cifra fuori size, ad esempio troppo grande, chiediamoci sempre il motivo per cui lo sta facendo. Se non ne troviamo nemmeno uno e la nostra mano può battere la sua, non è mai sbagliato decidere, in determinate occasioni, di chiamare.

E infine, prima di puntare chiediti: “Che storia sto raccontando?” Se la size non ha senso con il racconto della mano, è probabile che tu stia “parlando” troppo.

L'eccessivo uso del limp

Giocare una mano marginale, sperando di entrare nel piatto spendendo poche chips, è probabilmente l'errore più piacevole che un giocatore alle prime armi vuole commettere.

Entrare in gioco con il nostro 9 7 , senza rilanciarlo, magari con la speranza di centrare una doppia coppia, oppure una bella bilaterale al flop, ci può fare felici per qualche secondo, ma ci sono alcuni problemi che ci faranno del male nel breve e nel lungo periodo.

Intanto, parliamo per la doppia coppia, niente e nessuno ci darà la certezza di vincere il piatto e, nel secondo caso, niente e nessuno ci darà la certezza di chiudere il nostro progetto, qualora mai queste situazioni si verificassero.

Rilanciare la mano nel momento in cui decidiamo di entrare in un colpo, va praticamente sempre bene, sia se siamo l'original raiser, sia che vogliamo rilanciare ulteriormente ad un rilancio giunto da un giocatore che agiva prima di noi.

Certo è che chiamare un rilancio e rivalutare è un errore meno grave che limpare per primi, anche perché spesso lo faremo giocando con il vantaggio posizionale e, comunque sia, farlo con mani come 7-9o non è mai una bella situazione con la quale presentarsi al flop.

Come correggere

Il limp preflop deve essere sempre e comunque un'eccezione, e mai l'abitudine. Questa è la regola aurea che ti deve convincere ad entrare nei piatti con un rilancio.

Se stai giocando da poco tempo, restringi le mani con le quali vuoi giocare, soprattutto da posizioni iniziali, questo convincerà ad effettuare un rilancio, mentre tale rilancio lo puoi effettuare anche da bottone, o comunque in posizione finale, anche con mani meno forti, allargando, cioè, il range e se una mano non è abbastanza forte da aprire rilanciando, è quasi sempre un fold.

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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