ScommesseJim Makos è stato uno dei trader più famosi sull'ippica inglese su Betfair, la borsa delle scommesse per eccellenza (dove è possibile non solo puntare ma anche bancare). Il greco ci ha raccontato la sua storia ed ha spiegato che il punto di svolta nella sua avventura nel betting exchange è stata la disciplina che gli ha consentito di guadagnare più di 100.000 euro.
Makos, come molti cold traders inglesi, faceva speculazioni sulle quote ma solo prima dell'inizio dell'evento, evitando di avere posizioni aperte in-play. Il suo core business era il trading sulle odds pre-evento. Si è imposto delle regole ben precise, in particolare nel gestire le perdite nelle singole scommesse nei primi mesi di attività.
Ma oltre al mindset di ferro, il suo segreto è stato un altro: "Ho iniziato ad analizzare i grafici alla fine del 2004 e questo ha contribuito ancora di più ai miei guadagni. Gli altri traders non lo facevano e non avevano studiato quasi nulla di analisi tecnica. A loro interessava solo la profondità del mercato".
Quello dell'ippica è un mercato fiorente, con una liquidità impressionante nelle corse in Inghilterra ed in Irlanda. Nei primi anni 2000, i mercati erano molto più facili rispetto ad oggi e questo ha provocato il ritiro di molti traders per fare spazio ad una nuova guardia (seppur molti si siano spostati nel tennis).
Le cose andavano molto bene per Jum, ma ad un certo punto l'investitore greco decise di mollare Betfair: "fino al 2006 tutto procedeva alla grande ma successivamente le mie vincite cominciarono a calare. Al massimo riuscivo a vincere 4.000-5.000€. A fine 2006 sono arrivato a 3.000€".
Ad inizio del 2007 il poker online inizia a crescere sempre di più e a diventare popolare, per Jim il passo da compiere fu semplice: "Iniziai a studiare il texas hold'em che trovai molto più interessante. Inoltre in quei mesi notavo che gli altri traders fossero molto più veloci di me. Non avevo più edge. Quando la mia scommessa veniva abbinata, era troppo tardi per ottenere un vantaggio sulle probabilità di uscita dell'evento. Quando ho capito che la concorrenza era più veloce di me, ho gettato la spugna". Per risolvere il suo problema, oggi forse sarebbe bastato un semplice software o bot autorizzato da Betfair.com.
I tempi d'oro nell'ippica inglese sembrano tramontati per lui: "i mercati nei primi anni 2000 - spiega a Sports Trading Life - avevano molti spazi vuoti tra le odds. In certe occasioni anche un bambino si accorgeva che una quota stava per salire, perché c'era sempre un evidente squilibrio" era insomma solo un fatto legato alla velocità. "Per questo motivo consiglio oggi l'uso di un software di terze parti che sia friendly con la piattaforma".
Jim nonostante il suo ritiro, continua ad aggiornare il suo blog e spiegare le tecniche di trading su vari blog. Questo il suo punto di vista sull'analisi tecnica che divide molto i traders."La domanda da porsi non è se l'analisi funzioni nel betting exchange, ma se sia profittevole e funzioni nel trading in generale. C'è chi la ritiene solo spazzatura e chi invece si fida. Se vi garantisce un edge perché rinunciare? Io mi fido. Ho molta esperienza nel trading online e cerco di spiegare ai futuri traders greci, sul mio blog, cosa vuol dire una linea di supporto o di resistenza nei grafici. Questa cosa ti può aiutare a capire se puntare o bancare un giocatore nel tennis durante il primo set di gioco".
Jim Makos: "come sono riuscito a guadagnare 100.000 euro su Betfair"
