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Basket NCAA scommesse

Stella NCAA squalificata a vita: scommetteva contro la sua squadra, 43 bets sotto indagine

Un altro caso scuote il basket americano. La lega universitaria NCAA ha deciso la squalifica a vita di Hysier Miller, ex stella di Temple University, reo di aver puntato sulla propria squadra. Una violazione della massima gravità, soprattutto negli Stati Uniti, dove la linea tra integrità sportiva, legalità e industria delle scommesse è rigorosa, almeno per le leghe.

L’ombra lunga degli scandali nel basket USA

Negli ultimi due anni, il mondo della pallacanestro statunitense è stato attraversato da una serie di casi che hanno fatto tremare NBA e NCAA.

Prima il caso Jontay Porter: il lungo dei Raptors bannato a vita dalla NBA per aver deliberatamente giocato sottotono in due partite, favorendo un sindacato di scommesse di New York. Porter, dopo aver ammesso tutto, sta ora aspettando la sentenza per frode telematica.

Poi è arrivata la bufera su Terry Rozier (Miami Heat) e sull’ex giocatore Damon Jones, accusati di aver utilizzato informazioni confidenziali su infortuni e rendimento per manipolare scommesse su almeno sette partite NBA. Il caso, successivamente, è stato collegato a un'organizzazione criminale controllata dalla mafia, che usava ex personaggi NBA come “attrazioni” per attirare vittime in partite di poker truccate. In questo contesto già tesissimo, esplode anche il caso Miller che coinvolge la NCAA, la lega di basket universitaria.

Le scommesse di Miller: 42 puntate, 23 partite su Temple

L’NCAA, dopo una lunga indagine, ha ricostruito la cronologia delle giocate di Hysier Miller: 42 scommesse piazzate attraverso piattaforme legali, per un totale di 473 dollari, tra le stagioni 2022-23 e 2023-24.

Di queste, 23 puntavano su partite di Temple, la sua squadra. E soprattutto, 3 di questi match erano contro Temple, anche se inserite all’interno di multiple e – secondo il giocatore – fatte “senza ricordarlo”.

Miller, 22 anni, era stato il miglior realizzatore degli Owls nella stagione 2023-24 prima di trasferirsi a Virginia Tech, dove però è stato rapidamente allontanato dopo le prime segnalazioni di attività sospette.

La partita sospetta segnalata da US Integrity

Un incontro in particolare è stato attenzionato: Temple – UAB del 7 marzo 2024.

Secondo US Integrity, noto watchdog statunitense specializzato nell’individuare anomalie sui mercati delle scommesse, la partita ha generato:

  • oscillazioni sospette nella point spread (un handicap sul punteggio di una delle due squadre)
  • volumi anomali nelle ore precedenti alla palla a due

Un alert sufficiente a far partire controlli più approfonditi.

"La cosa importante è che l’NCAA non ha trovato alcuna prova che Hysier Miller abbia truccato partite o ‘shaved points"

Jason Bologna, agente di Hysier Miller

L’NCAA ammette: “Nessuna prova di combine”

Nonostante la gravità delle violazioni, l’NCAA non ha trovato elementi per affermare che Miller abbia truccato o manipolato partite: “La cosa più importante è che l’NCAA non ha trovato alcuna prova che Hysier Miller abbia truccato partite o ‘shaved points’,” ha dichiarato il suo agente Jason Bologna.

Miller ha fornito alle autorità tutto il necessario: telefono, estratti del suo conto bancario e lo storico completo dei suoi account di gioco. Ha collaborato con gli investigatori, ma il verdetto è stato lo stesso durissimo.

Nonostante l'aggettivamento costruttivo nelle indagini, la sua collaborazione non è bastata a evitargli la pena massima: squalifica a vita da tutte le competizioni NCAA.

Altri membri dello staff coinvolti

Nel frattempo, la vicenda ha travolto anche due membri dello staff di Temple:

  • Camren Wynter – assistant coach
  • Jaylen Bond – graduate assistant

Entrambi sospesi e destinatari di un "one-year show-cause order" (per il regolamento NCAA, per un anno non possono essere assunti da nessuno) per violazioni legate alle scommesse. L’NCAA ha chiarito che i loro casi sono separati e non collegati a quello di Miller.

NCAA e Scommesse, come sono regolamentate

Le scommesse sportive in NCAA – cioè per gli atleti, gli allenatori e tutto il personale universitario – sono regolamentate in modo rigidissimo. È un sistema molto diverso da NBA, NFL e leghe professionistiche: qui non c’è tolleranza, non ci sono sospensioni leggere.
Ci sono divieti assoluti, i tesserati non possono scommettere su nessun evento sportivo di nessuna lega professionistica. Le pene, come abbiamo visto, sono severissime. Tolleranza zero.

Tutti gli atleti NCAA, indipendentemente dallo sport e dalla division, non possono scommettere su nessun tipo di sport professionistico o universitario, in nessuna forma. Vige il divieto assoluto nello scommettere sulle seguenti leghe e sport:

  • Niente NBA

  • Niente NFL

  • Niente MLB

  • Niente UFC

  • Niente tennis, golf, Formula 1 e soccer…

È la regolamentazione più severa di tutto il sistema sportivo americano. Lo stesso divieto vale per: allenatori, assistenti, staff medico, preparatori atletici, dirigenti universitari responsabili di programmi sportivi.

La NCAA considera chiunque operi dentro un college team come potenziale “insider”.

Un problema sistemico tra NCAA: 30 giocatori sotto indagine

La situazione, più che isolata, pare sintomatica. L'NCAA ha confermato di avere almeno 30 giocatori attuali o ex sotto indagine per violazioni collegate alle scommesse sportive.

Il nuovo mondo del betting regolamentato negli USA ha portato miliardi, sponsor, accordi con leghe e università… ma anche una fragilità strutturale che deve essere tutelata e monitorata con maggiore attenzione: giovani atleti con stipendi pari a zero o quasi, circondati da un ecosistema dove le scommesse sono integrate nella cultura sportiva quotidiana. Una miscela esplosiva.

Miller NCAA Scommesse
Miller NCAA Scommesse

NCAA e scommesse: un altro campanello d’allarme

Il caso Miller, più che un semplice scandalo, sono semmai come un campanello d'allarme: la linea tra interessi delle Leghe americane e scommesse legali negli Stati Uniti è sempre più sottile, e l’integrità sportiva rischia di diventare il tallone d’Achille di un’industria gigantesca.

La NCAA prova a dimostrare severità, ma il problema è ormai globale, trasversale e – come mostrano i casi Porter, Rozier e ora Miller – riguarda ogni livello del basket USA.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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