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Davide 'zizinho' Suriano

Davide ‘Zizinho’ Suriano: “Andrò a Las Vegas a caccia di un altro braccialetto Heads-Up da $25.000”

Le World Series Of Poker 2020 hanno avuto una nota agrodolce, in particolare per i giocatori italiani. Se da una parte sono state giocate online a causa della situazione pandemica e per questo non hanno avuto lo stesso risalto delle WSOP live, dall’altra possiamo vantarci di aver aggiunto due braccialetti alla bacheca azzurra, con le vittorie di Enrico Camosci e Nicolò Molinelli. Ed un braccialettato come Davide Suriano è pronto per una nuova sfida a Las Vegas.

Quest’anno le WSOP torneranno finalmente live a Las Vegas con un palinsesto che metterà in palio 88 braccialetti. Quale occasione migliore per sentire gli azzurri che ne hanno già vinto uno?

Nell’elenco dei campioni, uno dei nomi che spicca è quello di Davide ‘zizinhooo’ Suriano, che nel lontano 2014 ha tenuto tutta l’Italia del poker con il fiato sospeso, mentre match dopo match si lasciava alle spalle avversari del calibro di Jungleman, Colman, Seiver per cingersi alla fine al polso il braccialetto WSOP $10.000 Heads-Up Championship.

Abbiamo contattato il campione HU 2014 per quattro chiacchiere sui suoi progetti pokeristici e il suo parere sulla scena Heads-Up. Buona lettura!

Intervista a Davide ‘zizinho’ Suriano

Ciao Zizi, come stai? Come sta andando la tua vita pokeristica di questi tempi?

Ciao Assopoker! Ho giocato principalmente cash game su tutti i siti, soprattutto punto-com, e qualche torneo ogni tanto durante gli eventi più importanti, e fortunatamente sono riuscito a vincere un evento SCOOP.”

Immagino che non ti perderai le WSOP, hai già visto il palinsesto? Che tornei hai in programma?

Sì, ho dato un occhiata al calendario WSOP e l’unico evento che so per certo che giocherò è l’evento Heads-Up Championship, che quest’anno sarà da $25.000 di buy-in.”

A proposito di heads-up, che ne pensi di questa nuova moda delle sfide HU? 

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“Mi piace molto questa nuova moda delle sfide heads-up, anche perché negli ultimi anni era una specialità passata in secondo piano. L’Heads-Up secondo me invece dovrebbe essere la disciplina principale per “decretare” il più forte, perché penso che sia la disciplina dove conta meno la run e allo stesso tempo prevale anche molto il fattore psicologia… Un po’ come una partita a scacchi.”

Tra le varie challenge, il WPT HU Championship, l’High Stakes Duel eccetera, pare che l’heads-up stia tornando di moda. In Italia come è la situazione?

“In Italia purtroppo sta passando tutto in secondo piano e il motivo principale secondo me è che purtroppo non è pubblicizzato per via del decreto contro la pubblicità e quindi non c’è riciclo di gente. Gli anni passano, le persone compiono 18 anni e non possono conoscere il poker se non pubblicizzato e così la cerchia rimane ristretta andando sempre a scremare.”

Grazie Davide. Prima di salutarci vuoi dirci se hai qualche programma tra qui e Las Vegas?

“No, nessun progetto pokeristico. Fa troppo caldo e bisogna un po’ rilassarsi e prepararsi per le WSOP di ottobre. Grazie e un saluto agli amici di Assopoker!”

Scrivo di poker da 10 anni, praticamente è l’unica cosa che ho fatto. Ho passato più tempo effettivo in un casinò che a casa e nonostante questo non riesco a battere il NL10. Spero di scrivere meglio di come gioco.
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