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Tre semplici tattiche per vincere a poker contro giocatori mediocri

Vincere a poker non è solo questione di fortuna, e questo ormai dovrebbe essere assodato. In passato abbiamo analizzato alcuni errori tipici dei giocatori amatoriali, ma ribaltiamo la prospettiva e cerchiamo di capire come invece i giocatori mediocri si possono battere.

Di mosse efficaci ce ne sono parecchie, tuttavia ci concentreremo su tre tattiche molto semplici ma potenzialmente altrettanto efficaci. Provatele quando giocate con i vostri amici, oppure ai tavoli del casinò… ma non a livelli troppo alti, perché i giocatori più skillati capiranno cosa bolle nella vostra pentola!

Vincere a poker: la tattica della “provocazione”

Debole significa forte, forte significa debole: è l’ABC dei poker tell, giusto? Un concetto ormai talmente diffuso che persino i giocatori più scarsi ne sono a conoscenza. Quindi, perché non sfruttarlo a proprio vantaggio?

Supponete di giocare a un tavolo da €1/€2 di cash game. Da early position ricevete J J , rilanciate a €10 e due giocatori fanno call da late. Il flop è 10 6 4 . Con la vostra overpair puntate €25 e un giocatore fa call.

COMPARAZIONE BONUS DI BENVENUTO

Il turn è un J : avete chiuso un set. Qui solitamente si punta (una cifra non esagerata) o si fa slowplay. Ma di tanto in tanto potreste tentare di provocare l’avversario, portandogli via tutto il suo stack!

Fissatelo in maniera aggressiva, prendete le vostre chip, lanciatele con enfasi nel piatto e annunciate con veemenza l’all-in. Il vostro avversario potrebbe pensare che state bluffando, vista la teatralità dei vostri gesti: d’altra parte, con il top set, perché mai vorreste puntare così tanto da indurre un fold?

Quando questa mossa funziona, avete fatto bingo. Ma anche in caso contrario (cioè un fold altrui), la vostra giocata avrà l’effetto di confondere i vostri avversari, cosa che potrete sfruttare nel prosieguo della sessione.

Vincere a poker: l’over-shove per isolare

Un’altra mossa utile per vincere a poker contro avversari mediocri. Anche qui la parola d’ordine è l’aggressività, anche se la tattica è un po’ più complessa.

Stessa partita di prima, ma alla vostra destra c’è un giocatore short-stack che investe i suoi ultimi €40 nel piatto pre-flop. Voi siete di bottone, con circa 200 big blind, e ricevete A 9 . Pensate di essere sopra al range dello shover, ma ovviamente non potete sapere cos’abbiano in mano small e big blind.

Di solito la giocata standard è limitarsi al call, o persino foldare se non siete sicuri del range del raiser. Oppure potreste piazzare un raise significativo, nella speranza di isolare lo shover per giocare in heads-up contro di lui.

Vincere a poker: la trappola del loose-aggressive

Anche in questo caso l’idea è quella di convincere l’avversario che il vostro essere aggressivi, in realtà, è sinonimo di debolezza: funziona in particolare se avete stabilito un’immagine loose-aggressive nel corso della sessione. Vediamo come funziona.

Avete aperto rilanciando pre-flop, ricevendo un call. Il flop vi aiuta parecchio, e dopo il check altrui piazzate una continuation bet di circa il 60% del valore del piatto – come fate sempre, se avete un’immagine loose-aggressive. Call.

Se il turn non è una carta particolarmente scary, piazzate una piccola bet di solo il 20% o 30% del piatto. Un avversario non particolarmente skillato penserà che non avete niente, e che state puntando poco nella speranza di cavarvela con un fold altrui. Spesso, riceverete addirittura un raise, al quale potrete rispondere controrilanciando.

Sia in caso di fold sia in caso di call, avrete ottenuto più denaro di quanto probabilmente ne avreste ricavato tramite una linea standard.

Va da sé che ogni strategia e ogni accorgimento passa prima per un bel ripasso delle regole generali del poker: se si vuole primeggiare sugli amici, una buona conoscenza dei meccanismi di gioco è fondamentale!

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