Una bella notizia finalmente prima di Natale per tutti i poker players italiani: come vi abbiamo anticipato la scorsa settimana, nell'emendamento presentato dal Governo, in tutti i giochi online sarà applicato il prelievo fiscale sui margini e non più sulla raccolta. Si uniformerà al sistema di tassazione (con aliquota al 20%) che viene calcolato già sul cash game, betting exchange e casinò games.
Nei poker tournaments, ovvero tornei (MTT) e Sit and Go (quindi anche Spin & Go), si passerà da una tassa del 3% sul buy-in ad un prelievo del 20% sul rake lordo.
La diminuzione sarà sensibile e rappresenta un vantaggio senza dubbio per le case da gioco, ma anche per i players, con migliori montepremi garantiti e fondi da investire nello sviluppo e nella tecnologia. In futuro alcune piattaforme potrebbero decidere di diminuire il rake.
Inoltre il rake back – in questo caso – sarà molto più facile da prevedere e calcolare (e quindi concedere) rispetto al sistema attuale.
Facciamo un esempio: torneo da 10 euro: 8,80+1,20 di rake. Al momento, il prelievo è pari al 3% sulla quota d’ingresso, quindi le case da gioco sono costrette a versare per ogni buy-in pagato, 0,3 euro. Con la probabile modifica voluta dal Governo sarà del 20% sul rake lordo (1,20 euro): allo Stato andranno 0,24 euro. Si passerà da 0,3 a 0,24. Una differenza del 20%.
Conferma tutto il noto consulente Giovanni Carboni della Carboni & Partners: “Il margine in media varia dall’ 11% al 12% quindi la tassa diventa circa 2,3% ovvero l'80% rispetto a prima”.
Questa differenza del 20% può essere un' ulteriore spinta per i poker tournaments che, rispetto al cash game, sono in fase di crescita costante (un trend che rispecchia anche il panorama internazionale). Per le case da gioco ci saranno ulteriori fondi e quindi sarà possibile migliorare l’offerta (rake più bassa e più garantiti).
Un raggio di sole in un settore che negli ultimi anni ha vissuto una fase di crisi acuta. La crescita dei tornei e degli Spin ha però ridato un po’ di ossigeno al poker online italiano, nonostante il crollo verticale del cash game. Un trend confermato negli altri mercati regolamentati (Spagna e Francia) e nelle reti internazionali dot com.