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Antonius: "a Macao ho vinto $ 4 milioni in 28 ore di action"

antonius-macaoPatrik Antonius è come il ghiaccio bollente: all’apparenza freddo e impassibile, in realtà nelle sue vene sembra scorrere sangue caliente, almeno a giudicare dalle sue recenti rivelazioni sull’action High Stakes di Macao.

Il player finlandese si è scagliato contro il francese Rui Cao ed ha voluto fare alcune precisazioni su Guy Laliberté. Il buon Patrik ha voluto parlare del mondo del poker a 360 gradi ed alcune sue considerazioni saranno motivo di dibattito nei prossimi giorni. A partire dalle partite private che stanno prosciugando l’azione di Las Vegas ed i suoi fondi bloccati su Full Tilt Poker.

Partiamo dalle polemiche: Rui ‘Pepperoni’ Cao aveva rivelato che Antonius era stato bandito dai casinò dell’ex colonia portoghese per il suo gioco eccessivamente tight, per gli standard dei giocatori locali.

La reazione del buon Patrik è stata furiosa: “quella voce è falsa al 100% - ha commentato al prestigioso magazine britannico PokerPlayer -. Chiunque può giocare là. Quando c’è una partita importante, con tanti soldi in ballo, la lista d’attesa è lunghissima e non è semplice sedersi sempre al tavolo giusto. Le affermazioni di Cao? Quel ragazzo è un pazzo: stava male perché l’ho battuto, l’ho mandato broke per 800.000$. Dopo la sconfitta si è inventato quella storia sul mio ban. Lui può dire quello che vuole, io non ho intenzione di iniziare una discussione con lui”.

Patrik chiarisce anche l’episodio controverso avvenuto con Guy Laliberté: “Guy non c’entra nulla, non potete accusare lui. C’erano altre due persone che si sono opposte alla mia presenza al tavolo. E’ successa una cosa molto brutta ma non voglio fare i nomi (uno dovrebbe essere il pro australiano Mark Vos, ndr): mi era stato promesso un posto a sedere, per una partita di un certo spessore. Così sono partito dall’Europa: sono stato in viaggio per tre giorni, ho preso due voli e una nave, ed alla fine mi hanno impedito di giocare. Ero furioso, così è scoppiato un gran caos all’interno del casinò…“.

Antonius racconta quali sono le regole, non scritte, dei giochi high stakes di Macao: “Ci sono troppe leggende: non è vero che se sei un buon giocatore e batti uno dei clienti abituali, c’è la possibilità di essere bannati dal casinò. Non ho mai sentito una cosa del genere. Là non è gradita la presenza di players che si presentano da short stack e dopo aver raddoppiato si alzano subito. Ai locali non piacciono coloro che lasciano il gioco dopo poche ore, anche se stanno perdendo. Le sessioni devono essere minimo di 20 ore. Bisogna giocare stando alle loro regole e in un tavolo, al massimo è tollerata la presenza di tre giocatori come Phil Ivey, Tom Dwan o Sam Trickett. Poi ci sono cinque regular locali e un paio di fish. Ma anche i giocatori deboli non sono poi così scarsi: giocano bene, almeno fino a quando non iniziano a perdere ”.

“A Macao – rivela Antonius – in un giorno ho bruciato un milione di dollari. La mia vittoria più importante è stata di 4 milioni di dollari in una sola sessione, durata 28 ore”.

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Il giocatore finlandese si riferisce ad una particolare partita, disputata nel marzo del 2011, ai limiti 6.000$/12.000$ in compagnia di Tom Dwan e John Juanda. 

“Là ho giocato circa 360 ore in totale. Devo ammettere che quel giorno le carte hanno girato nel verso giusto. Non fatevi facili illusioni: il livello è molto duro ed ho grande rispetto per i giocatori locali”.

fine prima parte - continua

Seconda parte - Antonius: ‘le partite private e il Big Game di Las Vegas’

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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