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Paul Newey, 230 milioni di sterline e una slot machine come nickname

[imagebanner gruppo=pokerstars] Paul Newey è la dimostrazione, casomai ce ne fosse bisogno, che non tutti i miliardari che gravitano attorno al mondo del poker parlino il mandarino od amino sedersi al baccarat, ma questo non significa che a “TOPDOLLARMAN” l’azzardo puro e semplice dispiaccia, anzi.

A poco più di 40 anni è uno degli uomini più in vista di Birmingham, forse a causa delle sue sgargianti camicie hawayane o magari per via di un patrimonio personale stimato nell’ordine dei 230 milioni di sterline, al cambio circa 290 milioni di euro, casomai vi venisse il dubbio. Malgrado questo non è neppure nella top ten fra i personaggi più ricchi della città, ma i beneinformati giurano che la sera riesca comunque a prendere sonno.

Il jackpot più grosso della sua vita l’ha trovato quando ha venduto la sua società di investimenti, fondata negli anni Novanta dopo essere rimasto disoccupato, per una cifra mostruosa, episodio che deve avergli fatto nascere la convinzione di non essere un tipo propriamente sfortunato.

top-dollar-slot-machine-2Sarà per questo che – oltre ad essere ormai una presenza fissa ai tornei di poker Super High Stakes da ormai un paio d’anni – il britannico non nasconde affatto la sua passione per le slot machines, tanto che ha candidamente confessato di farsi chiamare “TOPDOLLARMAN” perché “Top Dollar” è il nome della sua slot preferita a Las Vegas. Ma non è finita qui.

Già, perché Paul Newey non si fa alcun problema a dichiarare di aver vinto centinaia di migliaia di dollari alle slot online nelle ultime settimane, allegando anche screenshot dove sbanca allegramente siti con lo stesso distacco con cui un dodicenne aprirebbe un sacchetto di caramelle.

Come sempre in questi casi è difficile non soltanto sapere se sia vero, ma anche se complessivamente sia in attivo o meno, visto che a quanto pare è la somma che fa il totale. Ma in fondo, ad uno come lui, quanto potrà mai davvero importare?

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A vederlo seduto al tavolo, non esattamente longilineo e vestito come se fosse capitato lì mentre cercava l’ingresso al più vicino pool party, sembra il classico “bersaglio” a cui tutti vogliono sedere direttamente alla sinistra, con due differenze sostanziali rispetto al turista medio: che se a lui saltasse la mosca al naso la baracca potrebbe anche comprarsela e che forse con le carte in mano non è poi così pollo come la sua biografia e l’immagine che dà di sé potrebbero suggerire.

Re dei piazzamenti non pagati e quindi delle occasioni sfumate, nei tornei Super High Roller vanta in ogni caso un settimo posto al One Drop, un undicesimo all’high roller della PCA ed una medaglia d’argento strappata proprio adesso a Praga, buona per 557.000 € che male non fanno, neppure a lui.

 A lui va insomma tutta la nostra simpatia per la spontaneità, per il fatto di non andare a spasso facendo sfoggia di catenazzi d’oro ed anche perché – se c’è un underdog per cui fare il tifo – ogni gioco diventa un po’ più bello.

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