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Questione di priorità: Paul Newey abbandona il torneo e si fionda al cash game

[imagebanner gruppo="ballas"]Durante le WSOP sono molti i professionisti che si chiedono se sia più profittevole dedicarsi ai tornei oppure al cash game. Normalmente il field è molto simile: qualche buon giocatore e parecchi player amatoriali attratti dal sogno di arricchirsi con il poker. Dire cosa sia meglio è quindi molto difficile, perchè se nei tornei si può vincere una prima moneta importante senza investire molto, è altrettanto vero che c'è il rischio concreto di giocare per decine di ore senza guadagnare nulla. Allo stesso tempo, nel cash game si ha più libertà nella gestione del tempo e delle risorse ma può capitare che un fish vinca due mani di fila e decida di scappare con il malloppo (come ci ha raccontato Massimo "MAXSHARKK" Mosele).

Per Paul Newey la scelta tra cash game e tornei sembra scontata, almeno stando a quello che ha deciso di fare ieri: il businessman britannico si è iscritto al 1.111$ Little One For One Drop ma dopo poche mani ha saputo che stava per iniziare la partita di cash game del Super High Roller dell'Aria (quella trasmessa su Twitch, per intenderci) e ha quindi deciso di abbandonare il torneo. Presumibilmente, sono stati gli stessi organizzatori del SHR ad avvisarlo, visto che la presenza di un giocatore amatoriale non può che rendere felice gli altri professionisti presenti; in ogni caso, Newey non ci ha pensato due volte e si è fiondato immediatamente all'Aria Casino, donando lo stack del torneo agli altri componenti del tavolo.

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Una scelta che potrebbe apparire controproducente visto il field durissimo di quella partita high stakes, e invece il buon Paul ha smentito tutti mettendo in mostra un buon poker che, insieme a una ottima run, gli ha permesso di chiudere con un attivo di ben 300.000 dollari. A conti fatti, dunque, la sua decisione appare sicuramente corretta ma anche senza essere result-oriented non è difficile immaginare che si fosse iscritto al Little One Drop quasi esclusivamente per donare i 111$ in beneficenza e che di fronte alla chiamata dall'Aria, in realtà, non ci abbia pensato nemmeno un secondo: per un uomo ricco come lui (ha un patrimonio netto di centinaia di milioni di dollari) 1.000$ rappresentano il nulla più assoluto, soprattutto nel momento in cui gli viene proposto di partecipare a una sessione di cash game con buy-in minimo di 250.000$.

Alla fine la sua scelta non è altro che una questione di priorità: dove ci sono i veri soldi, ci sono giocatori come Paul Newey.

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