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Tom Dwan è davvero andato rotto?

Is Dwan really broke?” è uno dei thread più commentati sul forum statunitense “TwoPlusTwo”: a scatenare i rumors degli appassionati di poker statunitensi, un tweet di durrrr che vendeva – all’apparenza - quote in vista del Main Event. 

In realtà si è trattato di un errore di interpretazione e di un messaggio mal compreso da parte di un utente: Tom Dwan voleva solo accettare scommesse ulteriori sul Main. Ma questo equivoco è stato utile per porsi una domanda pertinente sull’attuale situazione finanziaria di Tom, almeno alla luce dei recenti fatti. 

L’arresto del suo principale finanziatore, il re di Macao, Paul Phua, gettano ombre pesanti sul suo futuro nei giochi high stakes live asiatici. Anche perché Phua e soci finanziavano parecchi regular, sia occidentali che con gli occhi a mandorla. 

Per il mitico King Poker Club dello StarWorld Casinò, potrebbe essere arrivato il momento del “canto del cigno”.

“Durrrr” aveva rescisso l’anno scorso il contratto con Full Tilt Poker proprio per giocare nel Big Game di Macao, dove – per sua ammissione – ha rimediato la peggior perdita della sua carriera in una sessione live.

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L’arresto di Phua a Macao (prima del fermo al Caesars Palace di Vegas) l’ha messo fuori dai giochi anche per il Big One Drop.

Ma c’è di più: online si è rifiutato di proseguire la sfida con Daniel “jungleman12” Cates. Magari può essere anche una scelta saggia, considerando le skill dell’uomo della giungla, ma non rientra nello stile del vecchio “durrrr” che, post black friday, ha iniziato a vivere un momento transitorio e delicato della sua carriera, con l’ assenza di due padrini come Lederer e Ferguson in cabina di regia.

Ed è logico credere che senza Phua alle spalle, sarà difficile rimanere a Macao a sfidare miliardari cinesi con bankroll infinito. Per Tom è arrivato il momento di tornare a casa nella sua Las Vegas?

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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