A Portomaso, dopo l'EPT di marzo andato nelle tasche di Jean Montury, suona un'altra volta la Marsigliese: a vincere è il francese Nicolas Proust, ex istruttore di tennis di Marsiglia. Purtroppo si infrange il sogno dell'architetto siciliano di Agrigento Giuseppe Grimaldi e del poker player romano Paolo Palmieri, i nostri due portacolori al final table del torneo dei record: il Battle of Malta, evento organizzato da PokerListings al Casinò di Portomaso e capace di registrare più di 1.800 entries. Un record per l'isola ma si contano sul palmo della mano i tornei in Europa che hanno fatto registrare numeri simili e con un field internazionale di tutto rispetto.

Al final table non abbiamo neanche avuto il tempo di illuderci: qualche speranza in più forse ce l'aveva data Palmieri (vincitore in passato del Russian Poker Tour a Kiev) che partito corto, con 2.520.000 chips quando i bui erano 100.000-200.000, ha raddoppiato subito a spese del
chipleader israeliano Gilboa, dominandolo con AK vs A4.
Palmieri è un grinder con una discreta esperienza: ha vinto a Kiev una tappa del Russian Poker Tour per 53.300€ e dopo pochi mesi ha sfiorato il back to back, facendo runner-up sempre nel RPT 2013. E' da circa due anni che non gioca live (grinda soprattutto online) ma non si è voluto perdere il Battle of Malta per la prima volta.
Raddoppiando lo stack al primo livello, si sperava in un suo percorso in discesa ma così non è stato.
Partito male Grimaldi: il 46enne architetto di Agrigento, ex dirigente FIGP, ha una grossa passione per il poker; sentimento senza dubbio ripagato in questo suo fantastico torneo, dove è riuscito (quasi) a superare un field molto numeroso. Ma è sbattuto contro un final table che si è
rivelato molto più duro del previsto. Per Giuseppe le carte non sono girate nel verso giusto fin dalla prima mano quando, partito quarto in chips con in dote 6.350.000 gettoni (31 bb circa), ha pagato subito dazio contro Kvam.

La più corta, l'unica donna al tavolo, la simpatica Anne Meri ha fatto subito un triple up, a spese proprio del nostro Grimaldi e di Koops ma alla prima occasione la finlandese è stata sbattuta fuori dall'israeliano Gilboa.
Nel frattempo gli azzurri, al cambio di livello, si accorciano sempre di più e prende una bella legnata nei denti Carlo van Ravenswoud, uno dei pochi professionisti al tavolo: l'olandese vede scoppiare i suoi assi da A-5 del fortunato francese Nicolas Proust che centra un trips runner runner: turn e river sono due 5 e il pro dei Paesi Bassi rimane short. Un segno del destino.
Grimaldi rimane short e con meno di 10 bui prova dal bottone prova a rubare i bui con J-7 suited ma Koops non fa sconti e dal big blind chiama con J-9. Sul board nessuna speranza. L'italiano si consola con un assegno da 13.350€. A fargli compagnia è anche il bulgaro Dimitar Aleksandrov.
Tocca poi al nostro Paolo Palmieri che rimasto con circa 4 bb va all in con a q e viene chiamato da Nicolas Proust con Q-Q, capace di settare al turn. E' il torneo del francese che capisce di vivere il rush giusto e cerca di entrare in quasi tutti i pot.

E quando cade la testa del favorito israeliano Uri Gilboa, Proust, Koops e Jacobsen stringono un deal a tre che alla fine premia proprio Koops che si assicura 125.000€. Proust è il più corto ma al calare della tensione ne approfitta e prima scoppia al river Koops e poi in heads-up vince subito il coinflip decisivo contro Jacobsen. E' il suo preludio alla vittoria che arriva dominando l'avversario preflop. E' il trionfo della Francia, mentre l'Italia ancora una volta sta a guardare.
Il payout:
1 Nicholas Proust €110.000*
2 Henrik Jacobsen €102.200*
3 Hendrik Koops €125,000*
4 Uri Gilboa €54,500
5 Carlo van Ravenswoud €41,300
6 Anders Gran Kvam €29.500
7 Paolo Palmieri €21.800
8 Dimitar Aleksandrov €17.200
9 Giuseppe Grimaldi €13.350
10 Anne Mari €10.450
*deal