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Non solo WSOP - gli altri tornei dell'estate di Las Vegas: il Planet Hollywood e il discusso Quantum Reload

Per moltissimi, soprattutto in questo periodo, dire Las Vegas equivale a dire WSOP. In realtà non è sempre così, perchè nel periodo dei campionati del mondo di poker c'è tutta una "controprogrammazione", come si diceva per i palinsesti televisivi ai tempi del duopolio Rai-Mediaset, degna di essere raccontata.

Dall'Aria casino al Venetian con i suoi celebri Deep Stack Extravaganza, l'offerta di tornei live è piuttosto vasta, e generalmente mirata su target differenti da quelli delle WSOP. E poi c'è il Planet Hollywood (altro casinò del gruppo Caesars Entertainment) che quest'anno propone una lunga serie di tornei, disposta più o meno nello stesso arco temporale delle World Series, ma con buy-in medi sensibilmente inferiori. Si chiama Goliath e, dal 26 maggio al 10 luglio, metterà sul piatto 8.250.000$ in montepremi garantiti, distribuiti un centinaio abbondante di tornei.

planet-hollywood

Tra le formule proposte dal Planet ce n'è una che non rappresenta una novità assoluta, ma fin dalla sua prima apparizione ha sempre suscitato polemiche. Si chiama QUANTUM RELOAD, ed è un format piuttosto complesso.

In apparenza si tratta di tornei multiflight come se ne vedono ormai moltissimi in giro, ma c'è una caratteristica che li distingue. I buy-in dei vari day 1 non sono uguali tra loro, ma cambiano in rapporto alla percentuale di giocatori che il singolo flight ha previsto di qualificare. La stranezza non è però solo questa: nei Quantum Reload è possibile iscriversi anche direttamente al day 2, ad un costo esponenzialmente più alto ma potendo contare anche su uno stack più corposo di quello assegnato nei vari day 1. Facciamo un esempio concreto, così da capirci meglio.

L'event #47 è un 300.000$ garantiti, che prevede 6 day 1, ciascuno dei quali si disputerà su 16 livelli da 30 minuti cadauno:

  • Day 1A e day 1B avranno un buy-in di 235$, uno stack di partenza di 10.000 chips e qualificheranno ciascuno il 10% dei partecipanti.
  • Day 1C e day 1D avranno un buy-in di 340$, uno stack di partenza di 12.000 chips e qualificheranno ciascuno il 12% dei partecipanti.
  • Day 1E e day 1F avranno un buy-in di 450$, uno stack di partenza di 15.000 chips e qualificheranno ciascuno il 15% dei partecipanti.

Ognuno dei day 1 ha una opzione di re-entry e permette la possibilità dello stack choice. Per incentivare i giocatori a tentare più volte la qualificazione c'è un bonus di 500$ per il primo day 1 superato, che diventano 2.000 dal secondo day 1 superato in poi. Tuttavia, nessuno dei qualificati deve già considerarsi tecnicamente in the money: è previsto infatti che vada a premio il 33% dei partecipanti al day 2.

Road to Campione

Chi invece deciderà di iscriversi direttamente al day 2 lo potrà fare pagando un buy-in di 1.800$, ottenendo però uno stack di partenza di ben 100.000 chips. Inoltre, i livelli torneranno indietro di un bel po': mentre i day 1 si concludono con il 300/600 ante 1000, il day 2 ripartirà con il 1000/2000 ante 300.

Una formula senza dubbio cervellotica, molto criticata fin dalla sua prima comparsa circa 5-6 anni fa. Ma la vera polemica scoppiò quando il Quantum Reload venne adottato nel 2014 per il WPT Legends Of Poker, formula poi abbandonata per via delle feroci critiche e di un sostanziale insuccesso della stessa.

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Chi ha ideato questo format invece sostiene che è pensata appositamente per tutti quei giocatori che vogliono partecipare a montepremi molto alti ma non avrebbero il bankroll per permettersi determinati buy-in. Di fatto si tratta di due tornei in uno, con i day 1 che sembrano una sorta di strani tornei satellite, ma a differenza dei satelliti veri e propri permettono di mantenere il proprio stack per il prosieguo.

Chi avversa questa formula sostiene che sancisce una inaccettabile disparità di trattamento e che svilisce il senso stesso della competizione. Uno scenario frequente sarà infatti quello di vedere giocator che hanno concluso il proprio/propri day 1 sotto average e si ritroveranno con meno chips rispetto a chi si è appena iscritto. Oppure si può provare a mettersi nei panni di un giocatore occasionale che ha eliminato un pro durante le ultime mani del day 1 e se lo ritrova all'indomani carico di chips. Ecco, non deve essere una sensazione gratificante...

La criticità maggiore del Quantum Reload è proprio nella rivalutazione "in chip" del prezzo maggiorato che paga chi si iscrive direttamente al day 2, ritrovandosi automaticamente in average.
Quello di permettere l'iscrizione fino a inizio day 2 è una tendenza che va consolidandosi anche in circuiti molto avanzati come l'EPT, ma la differenza sostanziale è che lì si paga lo stesso buy-in decidendo consapevolmente di partire con uno stack sotto average (in genere tra i 25 e i 35 bb).

Voi che ne pensate? La ritenete una formula più democratica o solo un altro modo per non "bucare" i garantiti?

Ad ogni modo il Goliath 2016 è un festival interessante, per chi si troverà a Las Vegas da fine maggio a metà luglio e cerca alternative - anche economiche - alle WSOP: oltre 100 tornei, con buy-in che vanno da 65 a 1.800$, e un main event da 1.650$ con 2.000.000$ garantiti. Dateci un'occhiata!

Qui il programma completo del Goliath 2016

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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