E' l'uomo del momento, ma uno dei pochi a poter dire di esserlo stato anche 10 anni fa, senza essere mai tramontato o spazzato via dalla storia, dagli eventi, dagli avversari. Max Pescatori sta raccogliendo quanto seminato nel tempo, anche negli anni in cui le cose non sembravano girare per il verso giusto. Perchè il "tetracampione" milanese ha sempre avuto idee chiare e obiettivi importanti, perseguiti con studio e serietà. E anche per questo non c'è persona, nell'ambiente, che non lo accosti a qualcosa di molto vicino al "giocatore di poker ideale".
Dopo qualche giorno di meritato riposo dalle fatiche di una storica doppia impresa, lo abbiamo sentito appena ha ripreso la sua caccia a un "three-peat" che neanche il più ottimista avrebbe mai potuto immaginare. Prima di sedersi all'event #49 - 1.500$ Pot Limit Omaha Hi/Lo, Max si concede al popolo di Assopoker.
Quest'anno sembri rinvigorito, ringiovanito, al punto che i due braccialetti sembrano quasi una naturale conseguenza. Hai fatto una preparazione specifica?
Sì, ho fatto una preparazione differente, fatta di studio delle varianti. Non posso entrare nello specifico, però posso dirti che si tratta della stessa preparazione fatta lo scorso anno, ma "allungata". La ragione che mi ha spinto a farlo è semplice: ogni volta che arrivavo alle World Series, nei primi 15 giorni mi rendevo conto di essere in ritardo, un po' come un giocatore di calcio che è indietro con la preparazione. Proprio per questo motivo, l'anno scorso ero partito circa un mese e mezzo prima. Quest'anno invece sono partito addirittura a febbraio, e infatti tante volte mi è capitato di declinare inviti dei miei amici dicendo "stasera devo studiare per prepararmi alle WSOP". Mi ha aiutato molto, senza alcun dubbio.
Quanto vale questo braccialetto strappato di forza a Stevie444 e Daniel Negreanu?
Guarda, ovviamente arrivare al tavolo finale con 8 persone e poi ritrovarsi 3-handed da pari stack con i 2 più forti, è stato fantastico. Proprio contro Steve ho perso due colpi consecutivi portandomi a 300mila. Mi sono tenuto a galla per qualche mano, poi c'era il dinner break.
Time out provvidenziale?
Daniel e Steve non avrebbero voluto farlo e continuare, così mi hanno chiesto se andava bene per me ma gli ho risposto di no: "mi avete buttato a terra due volte, mi serve il dinner break per recuperare." Così sono andato a cena, mi sono tranquillizzato grazie anche all'apporto degli amici che erano lì con me. Ho pensato che in fin dei conti anche arrivare 3° sarebbe stato fantastico. Tornare lì, partire con il 9% delle chips, e poi batterli tutti e due è stata una soddisfazione tremenda.
C'è stata qualche mano chiave particolare?
Mani chiave ce ne sono state tante, sia in positivo che in negativo. Mi viene in mente che Steve sarebbe potuto tranquillamente arrivare quarto, quando mi ha puntato con una doppia coppia ai 5 mentre io facevo due 6 sul board in sesta strada. Si tratta di una mossa iperaggressiva, che forse non tutti capiranno: diciamo che equivale un po' a valuebettare A high o K high... Sì perchè aveva ragione, ma il problema è che mancava ancora una carta e questa situazione a Stud non è comune. Non è semplice fare le percentuali su due piedi, ma ti assicuro che lì avevo ancora molti out per batterlo.

Quello tra te e Mustacchione sembra davvero un testa a testa d'altri tempi, anche se certe classifiche hanno un valore relativo. Comunque ti saresti mai aspettato di ritrovarti nuovamente davanti?
Superare Musta poteva capitare, il problema casomai sarà dopo le WSOP. Ho preso un po' di vantaggio, ma bastano un paio di tornei e mi ripasserà davanti. Comunque è un bel testa a testa, che entusiasma a fa parlare la gente di poker, quindi va bene.
In generale mi rendo conto che come è difficile competere con me per tanti giocatori che giocano i tornei da 300, così è difficile per me competere con quei ragazzi – che io reputo simpaticamente "matti" – che giocano i tornei da 50k. E non parlo dei tornei alle WSOP che giochi una volta ogni tanto, ma di questa moda di giocare i Super High Roller così spesso in Europa. Si è creato un clan di queste persone che giocano i 50k: ci sono i 30 più forti in Europa, con qualche americano che ogni tanto ai aggiunge, e 10-15 superfish. Parlo di attori, businessmen, gente ricca che viene a giocare per provare il brivido di misurarsi coi più forti e ogni tanto vince anche.
Per me, comunque, è diverso: le WSOP sono ciò a cui punto tutti gli anni.
Ed essere il primo europeo capace di vincere quattro braccialetti, che sensazione è?
Essere l'unico europeo con 4 braccialetti è fantastico. Quando avevo vinto il secondo titolo ero in testa insieme ad altri, poi mi hanno superato e vincendo il terzo avevo pareggiato, tornando in testa insieme a 3 giocatori. Ora che ho vinto il quarto e sono ufficialmente l'europeo con più vittorie alle World Series è un orgoglio, un grandissimo orgoglio anche per il fatto che in testa a questa particolare classifica ci sia un italiano.
A proposito, sarebbe anche ora di andare ad agguantare la Francia, che non si capisce bene come faccia ad avere 4 braccialetti più di noi. E' anche vero che hanno una tassazione diversa che permette loro di andare a Las Vegas a giocare le WSOP più facilmente rispetto a noi... Mah chi lo sa? Magari a Berlino qualche italiano potrebbe farcela il prossimo autunno....
La domanda che mi ero riservato è "cosa si prova a vincere il terzo braccialetto dopo 9 anni". Adesso mi tocca aggiungerne una sul quarto...
È stato molto bello vincere il terzo, anche perchè non sai mai se riuscirai a vincerne un altro. Se guardi tutti i fenomeni che vengono qua alle WSOP, è veramente difficile. Comunque se il terzo è stato una gioia il quarto è stato indescrivibile, totalmente un'altra cosa. Ho rivissuto le emozioni del 2006, e credo si veda anche da come esulto.

Nel Razz avevo dietro Todd (Brunson, ndr) che è uno dei più cari amici, ci siamo abbracciati e poi c'erano Flavio e Fabio (Zumbini e Coppola), ma era tutto più intimo. Nell'ultimo invece è stato completamente diverso: erano tutti qui a tifare nell'arena, e poi quell' epilogo contro due dei top al mondo, è stato pazzesco! Senza considerare l'ulteriore piacere di vedere proseguire il mio ruolino da record: 4 primi posti, nessun secondo e nessun terzo.
Quando arrivi in fondo diventi un cannibale. Ma fra i giocatori di varianti, in che posizione ti collocheresti, oggi, al mondo?
Guarda, sono valutazioni che altri devono fare. Alla fine contano risultati, vittorie, piazzamenti. Ovviamente adesso mi sento al top come non sono mai stato, ma devo confessare che anche nel 2009 fra i top nelle varianti. Certo oggi è differente, perchè c'è la gratificazione di super pro come Negreanu che viene a congratularsi o Hellmuth che si avvicina per fare l'inchino. E' stato bellissimo.
Comunque parlare di classifiche è sempre difficile. Ci sono fenomeni che magari in questo momento non vanno bene. Penso a Jeff Lisandro, che un anno ha vinto addirittura 3 braccialetti in una edizione WSOP mentre quest'anno non riesce a fare bene, e può capitare. Io so che mentalmente ero vicino alla perfezione, anzi li avevo anche avvisati su Twitter, quando ho visto che al fantasy draft non mi avevano preso nonostante anche l'anno prima avessi tra i migliori ROI in circolazione.

Concordi con chi definisce lo Stud Hi/Lo come la variante più tecnica e difficile in assoluto?
Secondo me è il gioco in assoluto dove i top giocano al massimo, di conseguenza è più difficile affermarsi in questo tipo di tornei. Vincere a Razz è fantastico, ma obiettivamente non è una specialità rispettata come lo Stud h/l. Infatti Negreanu ha dichiarato prima del torneo e durante il final table che lo Stud h/l è la variante dove si sente più forte. E anche io lo avevo scritto prima del torneo, che questo era l'evento a cui puntavo maggiormente insieme all'H.O.R.S.E. naturalmente. Vincere qui è stato il massimo.
Il 3 luglio si gioca il Dealer's Choice da 10k, supertorneo con 19 varianti. Pensi di giocarlo?
Lo giocherò sicuramente. Sai, se c'è una cosa che mi ha aiutato negli anni è stato il non concentrarsi su un solo gioco. E forse una delle tante ragioni del calo del poker in Italia può essere anche quella, perchè tutti giocano allo stesso gioco. Se ci pensi è un po' come l'atletica leggera, dove la cosa più famosa di tutte è la maratona, e quindi tutti si cimentano solo nella maratona mentre ci sono tante altre specialità molto belle. Sicuramente questo lo giocherò, la maggior parte della gente saprà si e no le regole di 5 giochi su 16. Io non posso dire di essere forte in tutte, ma sono sicuramente in grado di limitare i danni dove ho delle lacune e attaccare dove sono più forte.

La tua doppia impresa può dare un nuovo impulso, un aiuto per la rinascita del poker in Italia?
Speriamo, intanto mi ha fatto piacere soprattutto vedere su "Il fatto quotidiano" il titolo "Max Pescatori dimostra che il poker non è fortuna". Speriamo che in Italia ci sia ancora questa voglia di non far passare il poker come gioco d'azzardo. Prima siamo riusciti a sdoganarlo, poi c'è stato un ritorno di demonizzazione, però alla fine molti tra quelli che condannano sono persone che non vogliono imparare, leggere, approfondire. Una delle cose in cui l'italiano deve migliorare è sicuramente la voglia di documentarsi, di capire perchè si è usciti da un torneo, senza attribuire tutto alla sfortuna. Poi certo, nel NLHE i coinflip capitano, ma per esempio il bello dei giochi limit è che per uscire non basta una mano sfortunata: hai sempre un'altra chance.

Chiudiamo con una battuta sul tuo amato Milan. Pensi che Mr Bee si accontenti di "stakare" Berlusconi lasciando che sia lui a giocare la partita, o arriverà il momento in cui vorrà avere voce in capitolo?
Tra Mr Bee e Berlusconi è un gioco politico, quindi non ne ho proprio idea. La cosa bella è che quest'anno ho proprio voglia di vedere il Milan com Mihajlovic, che mi piace veramente tanto e trovo che quello che ha fatto alla Samp sia stato brillante. Voglio un Milan combattente e non messo in campo un po' a caso. Prendere Inzaghi e Seedorf è stato come come dare una Ferrari in mano a una persona fresca di patente. Miha ha fatto la sua esperienza, l'ha fatta bene e poi mi piace la personalità, come si impone nello spogliatoio per far capire che bisogna tirare fuori gli attributi.