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Clonie Gowen fa causa a Full Tilt!

Ci saranno svariati milioni sul piatto, tra Clonie Gowen e Full Tilt. Non su un tavolo da poker, ma in un'aula di tribunale. Cosa e' successo? Vi aiutiamo a scoprirlo andando agli albori della storia.
Quando, nel 2004, Clonie Gowen entrò a far parte del team Full Tilt, le venne offerto - come ad altri pro - una percentuale di Tiltware, la società che controlla Full Tilt e che ne produce il software. La Gowen accettò ma nel maggio 2007, quando a tutti gli altri pro erano stati distribuiti i "dividendi", Clonie non vide il becco di un quattrino. Così lei si presentò per batter cassa. Nel novembre 2007 quindi, le si presenta Howard Lederer, con un'offerta "forfait" da 250mila dollari. Clonie, che è donna di mondo, rifiuta seccamente. Nel frattempo infatti, la crescita esponenziale di Full Tilt aveva portato il valore stimato di "Tiltware" a circa 4 miliardi di dollari. La Gowen, quindi, riteneva di aver diritto a molto di più di quella che considerava quasi una provocazione.

La bella texana, nel frattempo, ha continuato a lavorare per la poker room online tra le leader al mondo quando, l'11 novembre scorso, le giunge un comunicato in cui Full Tilt la informa di non avere più bisogno dei suoi servigi. A questo punto è guerra!
Clonie - secondo quanto rivela neverwinpoker - avrebbe elevato una causa da 40 milioni di dollari contro Tiltware,  per licenziamento senza giusta causa, si direbbe in termini giuridici italiani. Da Full Tilt replicano che l'azione di Clonie Gowen è totalmente infondata, e che - ovviamente, ndr - non intendono tirar fuori neanche un dollaro.

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Nelle prossime settimane si attendono altre puntate di questo che si annuncia come il gossip dell'anno! State con noi e saprete tutti gli sviluppi di questa intricata vicenda.

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Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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