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alien slayer, il predatore del Pot Limit Omaha 500 Zoom

[imagebanner gruppo=pokerstars] Tra i molti professionisti che tutt’oggi giocano online ma che, per un motivo o per l’altro, sono conosciuti principalmente soltanto dagli altri regular c’è sicuramente anche “alien slayer“, tedesco residente a Malta che già nel 2010 ha deciso di abbracciare il Pot Limit Omaha, ottenendo eccellenti risultati.

A poker ha cominciato a giocare nel 2007, muovendo i primi passi su Full Tilt Poker e nel No Limit Hold’em, con la classica manciata di dollari dei principianti: arrivato piuttosto rapidamente a giocare il NL200, è quando proverà ad affacciarsi al NL400 che incontrerà il suo primo scoglio, decidendo pertanto di affidarsi per la prima volta a dei coach, e scegliendo non certo dei nomi a caso.

Si affida infatti a due mostri sacri come “grindcore” ed “improva”, riuscendo a fare così il necessario salto di qualità ma al tempo stesso scegliendo un repentino cambio di rotta di lì a non molto. Professionista dalla fine del 2008, nell’estate del 2010 si stanca del No Limit Hold’em, decidendo quindi di cominciare a studiare (e naturalmente giocare) il Pot Limit Omaha.

Si affida quindi ad un altro coach – la scelta cade su John “KasinoKrime” Beauprez – e comincia dal PL100, visto che naturalmente è ben rollato. Scelta PokerStars, dove diventerà anche Supernova Elite, nel 2011 è primo nella classifica dei low stakes su PokerTableRatings, con poco meno di 100.000 dollari vinti ai tavoli.

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Complessivamente quell’anno vincerà 213.000 dollari senza considerare la rakeback, giocando in tutto 981.000 mani fra una varietà di livelli diversi, giocando cioè soprattutto i midstakes ma affacciandosi con una certa regolarità anche al PL1000 ed al PL2000.

“La mia fortuna è sempre stata quella di studiare duramente, giocando con disciplina ed essendo realistico circa le mie capacità – rifletterà nel 2012 – non ho mai giocato livelli troppo alti o tavoli eccessivamente duri“.

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Prediligendo uno stile di gioco solido ed a bassa varianza – per quanto sia possibile in questa specialità – non ha mai provato periodi di downswing incredibilmente prolungati, forte anche di un’edge sensibile ai tavoli.

Oggi lo si trova con frequenza al Pot Limit Omaha 500 Zoom e superiori, ed anche se a livelli come il PL10.000 si è spinto solo in maniera molto sporadica, ha un’idea abbastanza chiara su cosa distingua uno come lui dai migliori in assoluto: “Quando giocavo contro Ben Sulsky al PL400 non avevo l’impressione che potesse vantare un edge su di me, poi lui però è andato agli high stakes – sottolinea – la differenza principale fra qualcuno vincente ai midstakes ed i nosebleeder è probabilmente la capacità di non farsi influenzare a livello emotivo dalle enormi somme in ballo“.

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Ma in fondo, un professionista del suo livello guadagna in media 300 dollari l’ora, se non di più: di lacrime da versare insomma davvero non ce ne sono.

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