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Amaya diventa Stars Group, cambia sede e si prepara ad un'acquisizione. PokerStars, rake up!

Amaya Gaming, compagnia canadese proprietaria di PokerStars, è in procinto di cambiare brand: se gli azionisti venerdì daranno il loro assenso in assemblea, si chiuderà un'era ed inizierà un'altra con il marchio The Stars Group. La sede dell'azienda si trasferirà da Montreal a Toronto, con la volontà di lasciarsi alle spalle il passato a firma dell'ex CEO David Baazov.

Stars Group: le nuove sfide

A guidare il gruppo c'è da due anni l'amministratore delegato Rafi Ashkenazi che sta lavorando intensamente per pagare le ultime tranche del debito (necessario per acquisire PokerStars nel 2014), costituire un nuovo management team e diversificare il business online, oltre al poker.

Super manager in arrivo

Amaya ha confermato di aver assunto, come vi avevamo anticipato, un veterano del settore, come l'esperto manager di William Hill, Robin Chhabra (ex direttore della strategia e sviluppo del gruppo inglese) che diventa il nuovo Chief Corporate Development Officer.

PokerStars-William Hill: seconda chance?

Il suo compito sarà quello di cercare nuovi partner per acquisizioni e fusioni. Il sospetto è che dopo 12 anni in William Hill, Chhabra potrebbe essere l'uomo chiave per favorire una fusione tra PokerStars e proprio lo storico bookmaker inglese: già 4 mesi fa l'operazione saltò quando i manager di Hill avevano già dato l'assenso, ma in un secondo momento, l'opposizione del primo azionista è stata decisiva nel far saltare l'accordo. Il motivo è noto: Amaya aveva un business focalizzato solo sul poker. Ma i numeri rivelano ora un trend diverso.

Chhabra potrebbe quindi favorire l'operazione, essere una sorta di garante per gli azionisti del book britannico.

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Seconda metà del 2017: focus su nuove fusioni

In tutti i casi, la seconda metà del 2017 diventa cruciale per Rafi Ashkenazi (secondo una sua stessa ammissione) per un'operazione di fusione con un altro big dell'e-gaming che possa consentire a Stars Group di diversificare.

Le revenues derivanti dal poker online rappresentano ora il 69% del fatturato complessivo (nello stesso periodo del 2016 erano del 75%). Il peso di Casinò e Sport Betting è ora del 27% rispetto al 21%.

L'aspetto positivo per il gruppo è che la rake sul poker è cresciuta dell'1,1% su base annua: le entrate derivanti proprio dal core business di Rational Group sono aumentate ed hanno raggiunto i $218 milioni di dollari, sorprendendo anche gli analisti più scettici.

Analisi di Bloomberg sul poker online

Secondo un'analisi di Bloomberg, "l'attività del poker è in declino poiché le gaming company sono fuori legge negli USA ed i giocatori professionisti hanno spinto fuori dal mercato gli amatori". Però i numeri stanno dimostrando che nuovi giochi (Spin and Go) e format (KO etc) stanno dando una spinta verso l'alto al settore e The Stars Group potrebbe beneficiarne.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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