Nulla da fare, cade nel vuoto il tentativo recente in Commissione Bilancio di dare una scossa al poker live. La norma sui tornei di texas hold'em contenuta nella Legge "per gli adeguamenti degli obblighi comunitari" del 2008, meglio conosciuta come "Comunitaria", rimarrà intatta con tutti i suoi difetti e paradossi (prevedeva l'attuazione della stessa legge attraverso un regolamento che non è mai stato pubblicato).
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Nulla da fare per Abrignani
Fallisce il tentativo dell'onorevole Ignazio Abrignani di voler abrogare tale norma. Il suo emendamento è stato bocciato dalla Commissione Bilancio che deve redigere ed approvare, prima del passaggio in aula, il testo del decreto sulla manovra correttiva da 2,5 miliardi di euro.
Il deputato però non si dà per vinto. A GiocoNews ha commentato sull'emendamento: "E' stato accantonato e se il parere del Governo sarà negativo decideremo se ripresentarlo anche in Aula".
Ripartire da zero per una nuova disciplina
Le sue intenzioni sono quelle di ripartire da zero e ridiscutere la legge del 2008, su basi diverse. Il poker live continuerà quindi a vivere nell'anarchia per volontà soprattutto dell'opinione pubblica che nel recente passato ha aspramente criticato gli esecutivi (Berlusconi e Monti) intenzionati a risanare e regolamentare un settore che - in questo momento - vede operare centinaia di circoli senza autorizzazioni (ma con una giurisprudenza penale favorevole).
Poker live potrebbe essere risorsa ulteriore per l'Erario
Per l'Erario il poker live potrebbe essere una risorsa ulteriore, considerando che il Governo si sta rivolgendo al gioco per la copertura delle risorse finanziarie delle ultime manovre. Ad ottobre, Bruxelles busserà alla porta di Palazzo Chigi e questa volta il conto sarà salatissimo: si parla di circa 10 miliardi di euro. Il live potrebbe contribuire in minima parte, ma non ha senso ignorare una ulteriore risorsa di un mercato già operativo, ma non riconosciuto.
Emendamento Governo su riduzione slot
L'unico emendamento approvato è quello del Governo sulla riduzione del numero di slot ed un sub emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle che prevede una sanzione di 10mila euro per ogni macchinetta non rimossa.
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