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Phil Hellmuth e un grosso piatto alle WSOP del 2002

Prima un americano di origini cambogiane e poi il futuro vincitore Varkonyi hanno sbarrato la strada a Phil Hellmuth verso un nuovo successo alle World Series of Poker.

“Era il 2002 ed ero naturalmente pronto a rivincere il Main Event delle WSOP. Nei primi due giorni del torneo ero riuscito a portare il mio stack dai 10.000 di partenza fino a 127.000 senza rischi e senza mai andare all-in. Ma poi, al day 3, mi sono imbattuto in un giocatore di nome Meng La il quale era così aggressivo che al confronto il leggendario Stu Ungar sarebbe apparso nitty.

Comunque, nella prima mano contro di lui ricevo a q e apro di 4.000. Meng rilancia fino a 10.000 e se avessi saputo prima di che pasta era fatto l’avrei messo immediatamente all-in. Invece ho foldato. Nelle mani a seguire non ha fatto altro che rilanciare e 3-bettare, senza contare i circa 20 push nelle prime due ore di gioco. Come fosse arrivato a quel punto del torneo era per me ancora un mistero.

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Ma quando i giocatori rimasti erano soltanto 16, ed i bui erano 1.200/2.400 più ante di 400, non è stato Meng a sfidarmi di nuovo ma piuttosto Robert Varkonyi, che a quei tempi non avevo idea di chi fosse.

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Lui apre di 8.000 ed io trovo a k con cui 3-betto per altri 17.000 avvertendo in lui una certa debolezza. Robert invece risponde immediatamente ed annuncia l’all-in. Erano altre 81.400 chips da chiamare ed una vocina dentro continuava a ripetermi che non aveva nulla e che partivo davanti. Pensavo avesse un Asso con kicker più basso del mio e quindi avevo un bel vantaggio. Per cui faccio call dopo circa un minuto di riflessione. Lui gira q 10 quasi con soddisfazione e naturalmente il flop lo aiuta subito con a q 10. Nessuna sorpresa sul turn e river e resto dunque con solo 11.000 chips che perderò poco dopo.

Sulla mano non c’è troppo da commentare. Potevo mai foldare? Ovviamente, se avessi buttato via le carte sarei rimasto con 93.000 chips e con ancora buone possibilità di vincere il torneo. Recuperare da 11.000 era invece quasi impossibile. L’azione di Robert non mi è piaciuta per niente. Perché rischiare tutto lo stack con una mano marginale? Dopo il mio re-raise era un easy fold. Tuttavia, Varkonyi ha poi mostrato buone giocate al tavolo finale e si è aggiudicato l’ambitissimo braccialetto d’oro.”

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