Nei paesi britannici il poker è stato sdoganato dagli antichi pregiudizi da anni, a tal punto che la Scottish Football Association, la federcalcio scozzese, un’istituzione secolare e storica per lo sport a quelle latitudini, “sponsorizza” le partite al tavolo da gioco dei nazionali, durante i lunghi ritiri.
La Scozia è la prima squadra di calcio che ha inserito ufficiosamente nel suo staff due dealer professionisti che seguono il team anche durante le trasferte internazionali e che vengono pagati regolarmente dalla federazione. Può sembrare incredibile ma è la realtà dei fatti. A volerlo è stato il manager Craig Levein, che vede nel poker il passatempo più efficace per evitare le fughe notturne dei suoi atleti dal ritiro. La nazionale in passato è stata travolta da diversi scandali: alla vigilia dei match ufficiali, la birra scorreva a fiumi per nottate intere.
A rivelarlo è stato l’allenatore in seconda Peter Houston che ha raccontato quanto sia intensa l’acion nel lussuoso hotel Mar Hall (un cinque stelle isolato dal centro di Glasgow e vicino all’aeroporto): “I ragazzi amano giocare a poker, si rilassano e non si annoiano. Il gioco permette di mantenere alto il morale della squadra. E’ pesante stare in hotel ore ed ore senza fare nulla. In questo modo gli stimoli del team rimangono alti ed il tempo scorre via. In vista delle prossime due partite di qualificazione agli europei la federcalcio pagherà due dealer di un casinò che saranno nel ritiro della nazionale”.
Lo staff della nazionale scozzese da anni combatte contro le cattive abitudini dei calciatori, finiti più volte sulle copertine dei tabloid, dopo nottate passate nei bar a sbronzarsi. Nel 2009, esplose lo scandalo Boozegate che vide coinvolti il portiere Allan McGregor ed il capitano Barry Ferguson, che arrivarono in ritiro completamente 'alticci' ed in ritardo, alla vigilia del match contro l’Islanda e dopo una bruttissima sconfitta in Olanda. Furono espulsi dalla nazionale per diversi mesi.
Peter Houston sostiene che da quando la squadra si è dedicata al poker, non vi sono stati più casi di indisciplina. “Uno dei giocatori più forti al tavolo è proprio Allan McGregor, senza dubbio il migliore. Il mister (Craig Levein) è convinto di aver trovato la soluzione giusta alle lunghissime ore d’attesa dei ritiri. I ragazzi sono tutti milionari ma vi è un limite alle scommesse e si gioca sempre con poste basse. E’ solo un bel passatempo, molto divertente, nessuno gioca per soldi”.