Poker online
Ricorderete la storia di Thuy Doan, ragazza di origini vietnamite che trasferitasi in Virginia era diventata una giocatrice professionista di poker: le era stato diagnosticato un tumore circa due anni fa, e molti professionisti di spicco avevano deciso di tagliarsi completamente i capelli, come semplice gesto di solidarietà ed empatia.
La battaglia di Thuy è terminata domenica scorsa nel modo peggiore, ed il primo a darne notizia è stato Barry Greenstein, da sempre in prima fila nel cercare di sostenerla. Assieme a lui, anche Tom Dwan, Doyle Brunson, Bertrand Grospellier e molti altri avevano deciso di compiere quel gesto di cui vi avevamo parlato a suo tempo, dandosi appuntamento per salutare i propri capelli così come era stata costretta a fare lei in quel periodo.
Un modo per esorcizzare la paura, non certo per banalizzare il male, un modo soprattutto per rimarcare una volta di più quanto lei – giocatrice in un mondo ancora a netta prevalenza maschile – fosse una volta di più una di loro.
Il fatto di aver scelto una disciplina come il cash game live, che pure praticava a livelli piuttosto alti, non le ha dato modo di farla conoscere al grande pubblico, al pari di una giovane età che rende tutto questo ancora più amaro, ammesso che di fronte a certe cose possa mai essere diverso.
In queste ore si sono susseguiti da più parti i messaggi di incredulità e cordoglio, in un mondo dorato come quello del poker dove spesso la cronaca è fatta di notizie ben più frivole. Le nostre parole probabilmente poco potrebbero aggiungere a quanto già detto su tutto questo, rischiando anzi di apparire retoriche.
Guardando adesso quella foto, però, fa piacere ricordare come ragazzi giovani, ricchi e famosi, che spesso non battono ciglio di fronte a fiumi di denaro vinto e poi perso e poi ancora rivinto, sappiano quando serve mettere tutto questo da parte, almeno per una volta, almeno per un po'.
