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Ferguson e Lederer messi alla sbarra dal Dipartimento USA

chris-fergusonSe a Londra l’udienza con l’AGCC sta ancora procedendo nella massima calma e nel silenzio assoluto, ad agitare le acque con un tempismo quasi sospetto, ci ha pensato il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Questa volta nel mirino dei procuratori di New York sono fini alcuni tra i più illustri azionisti di Full Tilt Poker: Howard Lederer, Chris Ferguson e Rafe Furst che vanno a fare compagnia a Raymond Bitar (l’amministratore delegato già incriminato).

Secondo il Dipartimento di Giustizia, i debiti che avrebbe Full Tilt Poker nei confronti dei suoi clienti ammontavano a 390 milioni di dollari, il 31 marzo (prima del black-friday) ed ora sono pari a 300 milioni (150 milioni nei confronti dei players USA).

Nei loro confronti è stata mossa un’azione civile, per il rimborso di diversi fondi, che secondo i magistrati, sarebbero stati sottratti illegittimamente ai players.

Schema Ponzi
Dal procuratore Bharara accuse pesanti: “Full Tilt Poker non è una società di poker che ha agito legalmente, l’operato del consiglio di amministrazione potrebbe essere ricondotto ad uno schema Ponzi globale”. Questo un passo del Comunicato a firma della Procura di Manhattan:

Bharara announced the filing of a motion to amend the forfeiture and civil money laundering complaint that was unsealed in April, alleging that Full Tilt and board members Lederer and Ferguson, together with Full Tilt CEO Ray Bitar, defrauded poker players by not maintaining funds sufficient to repay players at the same time that Full Tilt  led players to believe that their funds on deposit were safe and available for withdrawal at any time.
“Full Tilt was not a legitimate poker company, but a global Ponzi scheme,” Bharara said in a statement.”

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Somme contestate agli azionisti
I procuratori federali contestano le seguenti somme ai quattro accusati:

- $40.954.781,53 Bitar
- $41.856.010,92 Lederer
- $25.000.000,00 Ferguson
- $11.706.323.96 Furst

Seguirà in Home Page un approfondimento nella notte sulle ragioni che hanno portato al dissesto finanziario di Full Tilt Poker, secondo le accuse della Procura di Manhattan.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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