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Howard Lederer e Rafe Furst: “ridateci i nostri soldi”

howard-ledererHoward Lederer e Rafe Furst, membri del consiglio di amministrazione di Full Tilt Poker, hanno presentato domanda presso il Distretto Sud del Dipartimento di Giustizia di New York per il dissequestro dei fondi personali congelati dai procuratori.

Come noto Preet Bharara e i suoi collaboratori, sostengono che gli amministratori della red room hanno distribuito dividendi in modo illecito (usando i fondi dei giocatori) e pertanto hanno sequestrato, in via cautelare, le attività dei quattro consiglieri.

La stessa mossa l’ha compiuta l’ex Ceo, Ray Bitar. Chris Ferguson (maggior azionista) invece ha rivendicato fondi di due società del gruppo, al fine di rimborsare i players.

Rispetto a Jesus, diversa la posizione di Lederer e  Furst che si sono mossi per sbloccare parte del loro patrimonio personale.

C’è da dire che a prima vista questa ennesima azione giudiziaria sembra un atto di forza che potrebbe minare gli accordi in essere tra il Gruppo Bernard Tapie e il Dipartimento di Giustizia. Ed invece, con ogni probabilità, è solo un atto formale e dovuto.

Con la prima bozza di accordo sottoscritta dalla cordata francese e la Procura di New York, viene garantito il rimborso di tutti i players. Per completare l’accordo gli azionisti di Full Tilt Poker dovranno cedere il gruppo al Doj (che a sua volta si impegna  a consegnare le chiavi di accesso a Tapie).

rafe-furstIn cambio, decadono tutte le azioni civili nei confronti della multinazionale che tradotto vuol dire solo una cosa: rimborsati tutti i giocatori statunitensi e non, Lederer e soci potranno tornare in possesso dei loro fondi sequestrati, o parte di essi.

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Ricordiamo che solo nei confronti di Ray Bitar e Nelson Burtnick vi è un procedimento penale aperto.

Lederer ha chiesto il dissequestro al Doj di due conti bancari, uno presso Wells Fargo Bank (intestato a SS Lederer Consulting LLC) e l’altro nell’Isola di Man, custodito nell’istituto Lloyds TSB International.

Rafe Furst ha rivendicato i “propri benefici” su immobili detenuti da Telamonian Ajax Trust. Nel frattempo si attendono a breve novità sul fronte delle trattative: gli azionisti di Full Tilt Poker dovranno ratificare l'accordo tra Tapie e il Dipartimento di Giustizia. I manager francesi vogliono bruciare le tappe e ritornare online al più presto. Il gruppo ha una struttura molto costosa ed è inattivo da troppi mesi.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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