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Poker e tasse: è scontro sulle vincite nei casinò sloveni

perla-nova-goricaPolemica rovente tra il gruppo Hit (nota catena di hotel casinò sloveni) e l’Agenzie delle Entrate (AdE) in merito alla nota inchiesta che la Guardia di Finanza sta portando avanti nei confronti dei poker players italiani che non hanno dichiarato vincite in casinò esteri.

Per la società slovena, le vincite maturate nelle sale da gioco dell’Unione Europea non dovrebbero essere tassate dalle autorità italiane. La polemica si è fatta ancor più incandescente proprio in questi giorni: i legali del gruppo hanno ribadito la loro contrarietà alla doppia imposizione.

I poker players pagano il 10% del buy-in e il gruppo HIT versa il 23% del rake al fisco sloveno. La tassazione è dunque alla fonte ed è effettuata nei confronti del concessionario e non del giocatore.

Ci risulta però che – rispetto agli Stati Uniti ad esempio – nella convenzione del 29 maggio 2009, n.79 tra lo stato sloveno e quello italiano i redditi diversi (come sono considerate le vincite nei casinò esteri per la normativa fiscale italiana) devono essere assoggettati a tassazione nel paese di residenza.  Il rischio concreto è quello di essere soggetti ad una doppia imposizione.

Per i legali della Hit però l’interpretazione delle Agenzie delle Entrate (AdE) non è conforme al diritto comunitario. Per comprendere la posizione slovena, riprendiamo un autorevole intervento da parte dell’Avvocato Miha Uršič, legale della Hit (che sollecitato dalla Pagano Events per fare chiarezza sui tornei live organizzati al Perla di Nova Gorica) ha pubblicato un interessante articolo sul nostro forum, che potete leggere in forma integrale qui.

L’avvocato ha reso noto che l’Agenzia delle Entrate di Gorizia aveva contestato ad un giocatore italiano la vincita di un jackpot da 735.000€ nel 2004 ad Casinò Park di Nova Gorica. Il legale sloveno ha ribadito che l’AdE considera tale reddito da sottoporre ad imposizione.

Gli avvocati della Hit sostengono che le vincite maturate a seguito di un torneo di poker sono da ritenersi di natura diversa rispetto al caso del gambler di Gorizia.  In particolare l’Avvocato Miha Uršič sottolinea che “l’Agenzia delle Entrate opina che tali redditi non vengono inclusi nella convenzione contro la doppia imposizione tra l’Italia e la Slovenia, poiché il reddito a loro avviso non viene tassato in Slovenia, la ragione per cui la convenzione non può essere applicata.  A nostro avviso tale interpretazione non è corretta e bisogna sottolineare che secondo i dati a noi disponibili, l’ Agenzia delle imposte italiane, in maniera simile a quella slovena, non ha mai tassato le vincite dai giochi d’azzardo presso il giocatore, ma sempre presso il concessionario (l’organizzatore dei giochi d’azzardo), mentre il giocatore non è tenuto a dichiarare tale vincita per gli scopi di tassazione diretta, la vincita gli viene quindi pagata nell’importo netto, uguale che in Slovenia”.

I legali sloveni inoltre si appellano al diritto comunitario e richiamano le seguenti considerazioni:

• la vincita presso un casinò in Italia non è mai considerata come “reddito diverso”, perciò il vincitore non è mai sottoposto direttamente alla tassazione. Nel nostro caso invece che si tratta di un’ovvia discriminazione, solo perché la fonte della vincita è in Slovenia ovvero presso un casinò sloveno;

• bisogna rispettare la neutralità fiscale che impone l’uguaglianza nel trattamento fiscale dei soggetti fiscali;

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• la doppia imposizione è proibita secondo la convenzione tra l’Italia e la Slovenia contro la doppia imposizione;

• la tassazione è contraria al Tratto d’Unione Europea di libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali e che tale comportamento degli addetti alle agenzie delle entrate rappresenta un’ovvia violazione del principio d’uguaglianza (di non discriminazione);

casino-hit-perla• la vincita proveniente dai giochi d’azzardo viene tassata già in Slovenia (presso il concessionario come fonte), in base ad una legge speciale (che ha la precedenza nei confronti delle altre leggi) e come tale non può essere tassata nuovamente nel paese di residenza del giocatore;

• La giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, nota fin’ora, vieta la doppia imposizione delle vincite provenienti dei giochi d’azzardo.

In conclusione, per l’Agenzia delle Entrate italiane le vincite nei casinò sloveni devono essere dichiarate dai giocatori, in forza di un'interpretazione della convenzione bilaterale fiscale tra i due paesi. Per gli avvocati della Hit però tale punto di vista non è compatibile con i principi e la giurisprudenza europea. La sensazione è che siamo solo all’inizio di una lunga querelle legale che potrebbe sfociare anche in un ricorso alla Corte di Giustizia Europea ma - al momento - i giocatori italiani rischiano di vivere nell' incertezza.

Esprimi la tua opinione sulla querelle fiscale tra Italia e Slovenia nei tornei di poker live!

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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