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Mickey mement_mori Petersen intervistato da AssoPoker

Mickey Petersen vittorioso a CopenaghenMickey Petersen, vincendo l'EPT di Copenaghen, ha consacrato un talento che nel mondo del poker tanto i numeri quanto i suoi pari già gli riconoscevano.

In passato “mement_mori” aveva sfiorato il colpo grosso, ma cogliere il primo successo in un torneo live mettendo le mani sull'EPT di casa non può che avere un sapore particolare: “Sarebbe stato meraviglioso vincere qualsiasi EPT – mi racconta – ed il fatto che sia accaduto proprio in Danimarca lo ha reso speciale, grazie a tutti i miei amici presenti ed anche ai media che si sono interessati a me”.

Giunto in heads-up con un lieve vantaggio su Pierre Neuville, Mickey non ha voluto sentir parlare di alcun deal: “Nonostante fra il primo ed il secondo posto ci fosse una grossa differenza, se anche ne fossi uscito battuto economicamente sarei rimasto soddisfatto. Ho giocato molti sit&go heads-up in passato, eravamo abbastanza deep e così ho pensato che questo mi desse un vantaggio”.

La sua vittoria, come detto, nasce da lontano. Petersen decide di iniziare a dedicarsi seriamente ai tornei di poker proprio guardando la diretta dell'EPT di Copenaghen, quando nel 2008 uno dei suoi idoli, lo statunitense Danny “THE_D_RY” Ryan, giunse al tavolo finale.

Da allora per lui soltanto successi, prima con i sit&go multitavolo e quindi con i tornei, che gli consentiranno di guadagnare oltre 4.600.000 $, cui vanno ad aggiungersi i 700.000 $ vinti nei tornei live: “Ho sempre amato l'eccitazione che sanno regalare, prima con lo scoppio della bolla, poi con il tavolo finale e quindi con la vittoria che si raggiunge conquistando tutte le fiches in gioco. C'è molta varianza e sono impegnativi, ma il cash game mi ha sempre un po' annoiato”.

Secondo Mickey in ogni torneo c'è qualcosa di nuovo, situazioni che sono spunto di riflessione e miglioramento: “Troppe persone adottano uno stile standard, consolidato, ma ci sono sempre spot in cui mettere in difficoltà dei buoni regular, perché si tratta di un gioco che non puoi mai dire di aver imparato del tutto”.

Nonostante il suo curriculum, il danese è abbastanza modesto da credere che ci siano molti torneisti migliori di lui, e così gli chiedo di farmi qualche nome: “Jason Mercier e Vanessa Selbst, sicuramente, ma anche Michael Tureniec che secondo me è uno degli scandinavi più abili in assoluto, e Mike McDonald, un giocatore capace di insegnarmi qualcosa ogni volta che ci parlo”.

“Mement_mori” mi spiega di non aver sofferto particolarmente la transizione fra poker online e live, trova si tratti di due discipline diverse dove l'osservazione degli altri è fondamentale: “E' possibile capire rapidamente chi giochi per arrivare a premio o per vincere, piuttosto che chi tema la bolla o meno, oltre a una serie di fattori che di fronte ad un computer non prendi in considerazione”.

Mickey adesso vive fra Copenaghen e LondraAdesso che ha finalmente rotto il ghiaccio con la vittoria dal vivo, uno dei suoi obiettivi per il 2012 non ha nulla a che fare col poker: Mickey si sta infatti allenando per correre una mezza maratona, un modo per divertirsi e rimanere in forma, obiettivo mai facile per un grinder.

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Convinto che il bankroll management non sia mai preso sul serio abbastanza da parte di chi sceglie gli MTT, Petersen continua a giocare regolarmente online, perché trova sia ancora profittevole e visto che in fondo gli piace ancora.

Quanto al live, come sappiamo quella è un'altra storia: “Se ci si dedica per un anno ai tornei online nonostante la varianza è difficile chiudere in passivo, mentre anche giocando molti tornei live alla fine dell'anno è piuttosto probabile tirare le somme e scoprirsi in perdita. So che suona strano detto adesso, ma spesso per me sarebbe più profittevole restarmene a casa a grindare. Non ci si può davvero prefiggere di assicurarsi un braccialetto alle WSOP o qualcosa del genere, è un traguardo che va oltre il proprio controllo, ma naturalmente mi piacerebbe, così come essere il primo giocatore a vincere due tappe EPT”.

Un obiettivo che proprio Mike McDonald è andato vicino a raggiungere nel 2010, e chissà che anche grazie ai consigli di “Timex” Mickey Petersen non possa riuscirci davvero, trovandosi così nuovamente a sfoggiare il sorriso di chi, per una volta, di ricordarsi della morte davvero non ne ha voglia.

Puoi ascoltare l'intervista integrale di Mickey Petersen semplicemente cliccando sul player seguente:

 

All the credits for the pictures used to make this article goes to mr. Neil Stoddart

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