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A carte scoperte - Campione si nasce...

A 48 ore scarse dalla fine dei giochi è forse il momento di tirare qualche somma sull'European Poker Tour e la nuova tappa in terra italo-svizzera, visto che la carovana texana è sbarcata sul Lago di Lugano presso il Casinò di Campione d'Italia.

Luci e ombre hanno attraversato le giornate che hanno decretato la fine di marzo.

Il tanto atteso boom non ha bussato alle porte, tuttavia 570 iscritti finali al Main Event non sono un esordio negativo, anzi. A seconda di come si volessero leggere i numeri, potremmo in maniera non obiettiva definirli insoddisfacenti in base ai precedenti risultati a Sanremo o alla capacità di capienza del Casinò di Campione che ha gestito field quantitativi decisamente più elevati, oppure molto soddisfacenti visto il periodo di crisi mondiale che ci attraversa.

La verità, probabilmente, sta nel mezzo. Come dicevano i saggi latini, in medio stat virtus.

Campione d'Italia ha concentrato l'attenzione del mondo del poker internazionale per una settimana, PokerStars e gli organizzatori hanno proposto un buffet di tutto rispetto e sale da poker per i tornei e il cash game che hanno probabilmente soddisfatto le esigenze dei giocatori.

Tuttavia, l'economia per funzionare in modo impeccabile e duraturo deve ruotare attorno a una concatenazione di fattori. Le strutture alberghiere sono per lo più fatiscenti sul luogo e così occorre rifugiarsi a Lugano dove oltre a tre alberghi che potremmo forse definire di lusso, il contesto offre poca qualità. Per non parlare del costo della vita assolutamente irreale. Un'offesa all'intelligenza delle persone.

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Ecco i costi. I costi sono la nota più dolente dell'European Poker Tour organizzato a Campione d'Italia. Noi italiani ormai probabilmente abbiamo dei pessimi anticorpi che ci fanno ingerire ogni rospo e siamo abituati a essere presi in giro. Gli stranieri sicuramente no. Un'insalata e una coca cola 22€ non li spendo nemmeno a Montecarlo a momenti. Se paragoniamo Campione a Montecarlo, allora dovrei spendere un decimo di quello che segna l'ennesimo scontrino da crisi di nervi.

Per il resto bene. Grazie. L'organizzazione dei Pagano è sempre impeccabile. La professionalità dei dealer e dei floorman è elevata e questo aiuta non poco i boss del poker made in Italy.

In ultima analisi, Campione d'Italia ha un enorme potenziale con delle pecche difficili però da scalfire. La location non è delle più gradevoli (Lugano promossa, Campione no) e i prezzi vanno decisamente calmierati e non pompati per l'arrivo dei polli del poker. Inolltre le pattuglie per strada sono più degli abitanti a momenti.

Se i responsabili del Casinò troveranno degli accordi intelligenti coi commercianti e con il settore alberghiero, allora e solo allora Campione d'Italia potrà diventare il fulcro del poker italiano e magari anche internazionale, sfruttando al meglio il bacino di utenza proveniente dal nord e attirando gli stranieri con proposte economiche che allettano e non dissuadono.

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